Domani sera, si svolgerà il consiglio comunale del Comune di Omignano per il conferimento della cittadinanza benemerita a Menotti Lerro, autore di più di 30 volumi letterari e docente presso prestigiosi Istituti Universitari e Superiori. “Sempre legato alle sue origini omignanesi e cilentane, si è distinto per aver fin da giovanissimo difeso e promosso il nostro territorio” – dice il Sindaco Raffaele Mondelli. La cerimonia di consegna si terrà il 21 dicembre presso l’aula consiliare.
Dopo essersi diplomato, decide di seguire la sempre più crescente pulsione letteraria e si iscrive al corso di laurea in Lingue e Letterature Straniere, presso l’Università degli Studi di Salerno. Si laurea a pieni voti nel 2004, con una tesi sulla poesia di Eugenio Montale e Thomas Stearns Eliot e, dopo essersi iscritto all’albo nazionale dei giornalisti pubblicisti, lavora per la redazione “Narrativa Italiana e Straniera” della casa editrice Mondadori a Milano.
La sua prima poesia in assoluto – come egli stesso ha dichiarato – risale al 1996, “Ceppi incerti” scritta vicino al camino di casa sua: “avevo 16 anni e scrissi i miei primi versi davanti ai legnetti che ardevano lentamente nel camino di casa mia. Quei ceppi che facevano così tanta fatica a bruciare e a riscaldarmi, mi sembravano simboleggiare perfettamente la mia esistenza, le mie incertezze esistenziali, la mia anima.” Quella poesia, poi, darà titolo alla prima raccolta in versi di Lerro: “Ceppi incerti”, pubblicata dal Caffé letterario fiorentino Giubbe Rosse; caffè letterario che il poeta era solito frequentare sin da ragazzino.
A Firenze conosce molti poeti, tra cui Mario Luzi e Roberto Carifi. Quest’ultimo si occuperà frequentemente della poesia di Lerro, redigendo vari articoli sul noto mensile ‘Poesia’ e scrivendo prefazioni a più libri del poeta salernitano. Carifi lo definisce “uno dei poeti più interessanti dell’attuale panorama italiano” (‘Poesia’, maggio, 2012).
Nell’anno 2005 viene pubblicato il libro “Passi di libertà silenziose” (Plectica), un testo che raccoglie tutta la produzione artistica di Lerro riguardante il periodo universitario: molte poesie inedite e molti scritti in prosa che saranno poi ripubblicati in altri libri.
Nel gennaio del 2006, viene data alle stampe la raccolta che Lerro scrive nella città di Milano: “Senza cielo” (editore Guida di Napoli). Essa rivela l’assenza totale di Dio nei luoghi, negli oggetti e negli uomini; un’assenza irrimediabile, avvertita dal poeta in questa città grigia e opprimente. Quest’esperienza di vita, e non solo, sarà narrata in modo esaustivo nel testo autobiografico intitolato “Augusto Orrel. Memorie d’orrore e poesia” (Joker). Si delinea il percorso esistenziale partendo dall’infanzia, momento percepito come gioioso e al contempo doloroso, “un sogno irripetibile che non vorrei ripetere” dichiarerà l’autore in un’intervista.
Nel 2007 si concretizzano numerosi progetti: ottiene una borsa di studio presso l’Università degli Studi di Salerno per un corso di perfezionamento all’estero e, dunque, si reca a Reading (ricordiamo che Lerro aveva, già nel 2003, studiato ad Oxford) dove conseguirà un ‘Master of Arts’, The Body and Representation, concernente il ruolo del corpo in letteratura e nella società contemporanea. Nel frattempo, vive un momento di intensa pulsione artistica e vengono dati alle stampe i seguenti libri: “Tra-vestito e l’anima”; “I Battiti della notte”; “E’ per questo che non ti scrivo”; “Storia di un cilentano in giro per il mondo” (con lo pseudonimo di Serse Monetti); “Aforismi”; “Storie” (con lo pseudonimo di Augusto Orrel); “Sento che ne è valsa la pena”; “Essays on the body”; “The body between autobiography and autobiographical novels”; “I poeti senza cielo” e “Aforismi di una notte”, quest’ultimo datato 2008.
Nello stesso 2008 pubblica con la casa editrice (Ilfilo) la raccolta “Primavera” (con prefazione di Roberto Carifi) che segna la fine di un periodo importante per l’autore, “sia come uomo che come giovane artista”, così come egli stesso puntualizza nella premessa al testo. Lerro avverte il termine di una ‘stagione’ e l’avanzare della maturità, percependo dentro sé piccoli ma incessanti cambiamenti.
Dopo aver insegnato presso istituti superiori (in provincia di Vercelli), ottiene l’ammissione al Ph.d in Italian Studies presso l’Università di Reading. Il dottorato sarà ultimato in Italia (2008-2011), presso l’Università di Salerno, grazie al conseguimento di una borsa di studio. La sua ricerca è incentrata sulla poesia autobiografica inglese e spagnola contemporanea.