In virtù della sua buona frequentazione della Rete è stato proposto come patrono di Internet. Ora per Carlo Acutis, morto nel 2006, a soli quindici anni a causa di una leucemia, la beatificazione è più vicina. La Consulta medica della Congregazione delle cause dei santi ha infatti espresso parere positivo su un presunto miracolo attribuito alla sua intercessione.
A renderlo noto è stato il postulatore della causa, Nicola Gori. «Continuiamo a pregare perché il Signore voglia presto glorificare il suo servo, a incoraggiamento del cammino di santità di tutta la Chiesa, specie dei giovani» ha commentato l’arcivescovo Domenico Sorrentino, pastore di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, diocesi titolare della causa. Ora si attende il parere della Commissione teologica. Acutis è stato dichiarato venerabile nel 2018.
Chi era Carlo Acutis?
Ma chi era Carlo Acutis, che a breve sarà annoverato tra i beati della Chiesa Cattolica e che papa Francesco ha nominato nella sua recentissima esortazione rivolta ai giovani di tutto il mondo? Carlo è morto il 12 ottobre 2006 a soli 15 anni per una leucemia fulminante, ma ha lasciato, tra chi lo ha conosciuto, una fama di santità, che oggi si è diffusa nei 5 continenti.
Questo giovane dei nostri tempi, genio dell’informatica, amante dello sport, degli animali, viveva una fede gioiosa e contagiosa, che lo portava a partecipare ogni giorno alla santa messa per incontrare Gesù e riceverlo nella santa comunione e stare con lui in adorazione. Il suo slogan: l’Eucarestia è la mia autostrada per il cielo. Realizzò sul web una mostra dei miracoli eucaristici, che ha fatto il giro del mondo. Aveva attenzione per i poveri, i senza fissa dimora, i bisognosi, ai quali portava cibo e indumenti.
Ai suoi coetanei testimoniava la sua fede e diceva: tutti nasciamo come originali, ma la maggior parte finisce per vivere come fotocopie.
Carlo Acutis: le sue origini cilentane
Questo giovane, che sarà certamente proclamato patrono del Web, veniva sempre nel Cilento, essendo la mamma, Antonia Salzano, originaria di Centola. In estate Carlo, con la famiglia, da Milano veniva a Centola-Palinuro, e ha sempre visitato il Santuario Eucaristico di San Mauro La Bruca, che egli, tramite la mostra, ha fatto conoscere nel mondo intero. Vogliamo ricordare allora questo giovane per questo legame profondo col Cilento, pensando che si creerà un legame altrettanto profondo tra i cilentani e lui, il giovane che diceva: non io, ma Dio e che sta diventando uno dei santi moderni più amati ed invocati in tutto il mondo.