Stabilizzazioni al Comune di Sapri, la polemica si infiamma. Tutto ha avuto inizio a settembre quando il consigliere Donatella D’Agostino, dopo una denuncia anonima, ha cominciato a contestare l’iter per la procedura di stabilizzazione prevista dal decreto legge Madia, avviato dal Comune di Sapri, per coprire due posti vacanti a palazzo di città. In particolare, secondo la D’Agostino, presidente della Commissione Bilancio, il decreto Madia per la stabilizzazione dei precari viene interpretato dall’Ente in maniera fuorviante. Esso, infatti, farebbe riferimento all’assunzione di precari che entro un dato termine abbiano maturato uno specifico periodo di servizio presso l’Ente svolgendo la stessa mansione per la quale verrebbero assunti stabilmente. Nel caso previsto dall’amministrazione comunale, invece, questi criteri verrebbero meno.
Le contestazioni del consigliere hanno interessato non solo questioni normative ma anche politiche e di trasparenza: “Esiste poi un aspetto più in generale politico e di imparzialità che attiene la mortificazione delle aspettative di tanti ragazzi, anch’essi vigili precari, che si sentiranno penalizzati da una interpretazione così cavillosa e partigiana della legge che ben si potrebbe prestare alle censure della Corte dei Conti”, aveva scritto la D’Agostino.
Il sindaco Antonio Gentile ha garantito che tutto sarebbe avvenuto secondo le norme ma al contempo l’amministrazione aveva già deciso di chiedere un parere al Ministero sospendendo la procedura, proprio in seguito ad un esposto anonimo. Ciò non è bastato a placare gli animi perché ormai la polemica si è estesa a macchia d’olio. Il gruppo “Sapri Cambia” non risparmia accuse: “Il sindaco nasconde la polvere sotto il tappeto”, accusa”, ipotizzando “lo sfaldamento di una presunta classe dirigente la cui linea politica si è finora caratterizzata come priva d’impatto sulla vita del paese, apparentemente forte e autorevole solo nel limitato ambito di infuocate sedute coniliari, ma incapace di una visione di lungo periodo e di imprimere una direzione di sviluppo della città”.
“Ancora una volta – concludono da Sapri Cambia – gridare Onestà non è servito a nulla, ci troviamo di fronte ad una classe politica inconsistente e priva di competenze”.