Dopo il pareggio contro il Fasano che ha ridato un minimo di serenità ad una squadra che ne aveva bisogno dopo l’impressionante score negativo di tredici gol incassati in tre gare, si sono susseguite varie voci che hanno preoccupato non poco i tifosi. Taccone ha abbandonato l’Agropoli con un comunicato in cui motiva il suo addio per problemi di natura lavorativa, successivamente si sono anche ipotizzate le dimissioni del presidente Bisogno e di tutto il direttivo. Era stata anche indetta una conferenza stampa di chiarimenti che sarebbe dovuta tenersi ieri, ma a seguito dell’incontro tra Bisogno ed i rappresentanti dell’amministrazione comunale è stato tutto rinviato alla settimana successiva, ma con la comune volontà di andare avanti.
Il progetto Agropoli, dunque, continua ed ora l’unico pensiero per i ragazzi di Gianluca Procopio è quello di continuare a fare punti per muovere la classifica ed avvicinarsi, tappa dopo tappa, all’obiettivo salvezza. Il primo momento di questo percorso, nelle ambizioni delfine, è rappresentato dalla prestigiosa trasferta di Taranto di domenica 10 novembre. Gli jonici, alle prese con il Panarelli bis, una cura che sembra funzionare anche a seguito della vittoria contro la Gelbison (che è costata il posto al tecnico vallese Martino), sono una delle migliori squadre del girone. Consolidato il 4-2-3-1 del Taranto: la bravura nel mischiare le carte a partita in corso dell’ex calciatore del Napoli ha il merito di non stravolgere l’intelaiatura di una squadra che dispone di una grande batteria di trequartisti del calibro di Guaita, D’Agostino e Oggiano. Il giocatore più tecnico è sicuramente l’insolito numero 5: le sue giocate sono d’alta scuola e la serie D gli sta stretta da tempo. Pericoloso anche l’ex Potenza e Casarano: il trentatreenne di La Plata è molto conosciuto in questa categoria, anche se non ha dimostrato tutto del suo potenziale, mentre l’ex Cavese a destra è una spina del fianco per ogni squadra. Su questa batteria di trequartisti il Taranto costruisce molte delle proprie fortune, tuttavia non va dimenticato il ruolo di un grande ex della sfida: quell’Antonio Ferrara che fu lanciato proprio dall’Agropoli nella sfortunata stagione 2016-2017 come terzino sinistro. Lui va a comporre una retroguardia che prevede anche gli affidabili Benvenga e Manzo al centro e Pelliccia a destra. L’altro Manzo, Stefano, è un incursore molto pericoloso anche con le conclusioni dalla distanza, accanto a lui gioca l’under Cuccurullo.
Contro il Taranto, l’Agropoli, in seguito anche della buona sgambata contro la juniores di ieri, dovrebbe ripartire dal rientro tra i titolari del portiere Sanchez che ha scontato i due turni di squalifica. Siciliano potrebbe essere schierato titolare con Bonfini e Sgambati al centro e Cozzolino più basso (o Guida). A centrocampo Acunzo avrà nuovamente le chiavi e dovrà contribuire a fornire le geometrie giuste con il supporto di Numerato: largo a destra dovrebbe essere riproposto Camarà che ben ha fatto in quella posizione contro il Fasano. Il tandem Solazzo-Agate verso la riconferma: il giovane centravanti, ex Avellino primavera, vuole continuare a stupire dopo il gol e l’ottima prestazione, all’esordio, complessiva con il Fasano, stesso discorso per il calciatore di Mazara del Vallo: ci si aspetta molto da lui e dopo l’infortunio sembra essere più determinato che mai. Fischio d’inizio del match alle ore 14,30. Partita che sarà arbitrata da Gabriele Restaldo di Ivrea, alla sua prima gara arbitrata per le due squadre: i suoi assistenti saranno Francesco Rinaldi di Policoro e Giuseppe Cucinotta di Brescia.