“Le spiagge e il mare italiani sono un bene comune che va difeso dall’inquinamento e dall’illegalità, ma anche da stabilimenti balneari che in alcuni Comuni hanno reso impossibile per le persone di poter fruire liberamente e gratuitamente delle spiagge”.
Sono questi, in sintesi, gli obiettivi che hanno portato alla nascita del Coordinamento nazionale per il mare libero, in difesa del mare e delle spiagge beni comuni promosso da cittadini che da anni si battono in comitati e associazioni su questi temi in diverse parti d’Italia. Nel nostro Paese purtroppo, oltre metà delle spiagge risulta inaccessibile per ragioni di inquinamento o perché in concessione.
In alcune parti d’Italia sono stati realizzati dei veri e propri soprusi, con barriere che impediscono non solo la vista ma anche l’accesso al mare, con la realizzazione di muri e manufatti in alcuni casi realizzati abusivamente. In alcuni Comuni le spiagge in concessione superano il 90% rendendo di fatto impossibile l’accesso libero e gratuito al mare, “Da questo impegno per la tutela del mare e delle spiagge nasce l’idea del coordinamento e la promozione di un Manifesto per il mare, su cui vogliamo aprire un confronto in tutta Italia. Tra le prime iniziative che abbiamo intenzione di mettere in atto sarà la richiesto di un incontro al Governo.
Vogliamo far capire che nel confronto che si è aperto sul recepimento della direttiva europea Bolkestein, occorre ascoltare anche chi si batte per i diritti dei cittadini e non solo le associazioni dei balneari”. Da diverso tempo sul tema delle concessioni balneari è in corso una polemica sul tema delle proroghe senza gara e limiti di tempo, su cui le Direttive europee e le sentenze hanno chiarito il divieto, ma anche sui bassi canoni in vigore. Si tratta infatti di risorse che potrebbero essere investite nella tutela e recupero della costa, come nella realizzazione di servizi nelle spiagge pubbliche. Il coordinamento si batterà per garantire che in ogni Comune sia possibile godere gratuitamente e liberamente delle spiagge, e che l’assegnazione delle concessioni garantisca trasparenza nelle assegnazioni, qualità e sostenibilità ambientale per una gestione responsabile e per una accessibilità davvero per tutti.
“Dobbiamo guardare all’Europa per immaginare il futuro delle spiagge italiane. Perché da qui, attraverso Direttive e buoni esempi, viene la spinta verso un modello di gestione che valorizzi appieno lo straordinario patrimonio ambientale e paesaggistico italiano. E dunque concessioni che garantiscano l’interesse generale ad una corretta fruizione e accessibilità per tutti, attraverso gare periodiche, criteri qualitativi e obiettivi di occupazione massima delle spiagge”.
Questo il messaggio dell’associazione che racconta gli obiettivi di lavoro che verranno portati avanti da un direttivo e dagli organi previsti dallo statuto. Presidente è stato eletto Roberto Biagini, avvocato e già assessore al Demanio Marittimo del Comune di Rimini, Vicepresidente Claudia Vellusi, del Coordinamento Flegreo Mare Libero, Segretario Agostino Biondo attivo nel Comitato MareXtutti di Roma, Tesoriere Danilo Ruggiero, dell’Associazione Mare Libero, anch’essa attiva sul Litorale Romano.
Del Direttivo fanno parte anche la cilentana Lia Amato, creatrice della nota pagina Facebook “Difendere le spiagge libere 2”, Paolo Casale, del Coordinamento Flegreo Mare Libero, Andrea De Plano ed Enrico Santambrogio del Comitato Spiagge Bene Comune di Viareggio/Versilia ed Edoardo Zanchini, Vicepresidente Legambiente.