PIAGGINE. Riprende domani la protesta contro la mancata assegnazione del sacerdote definitivo. « Se il Vescovo non provvede, avvieremo iter per il cambio della Diocesi» aveva dichiarato il Comitato cittadino qualche giorno fa. Questa mattina, Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, il sacerdote don Domenico Sorrenti, alla presenza delle autorità civili e militari ha officiato la messa in suffragio dei caduti di tutte le guerre. Deposta la corona di fiori sulla tomba del milite ignoto. Alla cerimonia ha partecipato una sparuta parte della popolazione che già si è “posizionata” in prima linea per riprendere a disertare le messe e le funzioni liturgiche.
Ma perché don Domenico Sorrenti, parroco di Felitto e Castel San Lorenzo, chiamato dal Vescovo della diocesi di Vallo della Lucania, Ciro Miniero, a sostituire don Loreto Ferrarese, dimissionario, non va più bene ai piagginesi? La risposta del comitato cittadino è: «Vogliamo un parroco fisso che stia tra noi, una guida spirituale che stia accanto a chi ha bisogno e coinvolga bambini e anziani nelle attività sociali e liturgiche. Il Vescovo non se ne cura, dimostrazione che la sua ultima visita pastorale risale a circa sei anni fa e da ben sei anni i ragazzi di Piaggine non ricevono il Sacramento della Cresima. La nostra comunità è stata abbandonata e ora viene mortificata con queste scelte a carattere provvisorio che non sono utili a sostenere una popolazione che chiede a gran voce di essere guidata nella fede e nella speranza». È dall’agosto del 2018 che Piaggine mostra segni di malcontento nei confronti delle guide spirituali della comunità parrocchiale. Solo don John aveva dato loro…. Già, don John.
Ma quando è iniziata questa storia? E come?
Le prime manifestazioni di malcontento e insofferenza risalgono al 26 agosto 2018 contro l’allora parroco don Aniello Palumbo, all’epoca dei fatti 85enne, guida della comunità parrocchiale per oltre un cinquantennio. Il vecchio prete durante una messa aveva avuto parole e modi assai bruschi nei confronti di una ragazza disabile e la sua famiglia. La giovane aveva mostrato disagio in chiesa palesandolo con urla. Il prete aveva invitato la famiglia ad allontanarsi dalla chiesa per ristabilire il silenzio e il rispetto del rito che stava officiando. Dopo questo episodio in una missiva, indirizzata al vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania, alcuni parrocchiani piagginesi avevano riversato il proprio sdegno nei confronti del parroco chiedendo di mandarlo via. Ma il Vescovo non ha dato cenno e don Aniello ha continuato ad essere parroco di Piaggine. E arriviamo a marzo 2019, quando durate la celebrazione di una messa a suffragio, di un cinquantenne, il parroco parla di droga, lasciando intendere che a determinare la morte sia stato l’uso di stupefacenti e non un lungo calvario legato ad un tumore. Questo provoca sdegno tra gli amici, la famiglia e i conoscenti del defunto. L’episodio ha ancor più incrinato il rapporto tra alcuni fedeli e il parroco, tanto che poco dopo, don Palumbo decide di dare le dimissioni. In agosto Monsignor Miniero manda a Piaggine don John Fredy Gutierrez Sanchez, 40enne, di origini colombiane, ed è “amore a prima vista”. In poche settimane il sacerdote è divenuto una vera e propria guida per la popolazione, “capace di riavvicinare i giovani alla fede cattolica e di sostenere e accudire i bisognosi” sostenevano i parrocchiani. I piagginesi erano certi che don John sarebbe rimasto con loro, invece il vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania, monsignor Ciro Miniero, il 10 settembre annunciava ufficialmente che il ruolo di parroco effettivo della comunità sarebbe stato affidato a don Loreto Ferrarese, affiancando alle parrocchie di cui è già titolare, Campora e Laurino, anche quelle di Piaggine e Valle dell’Angelo. Troppe secondo la comunità locale che vuole un prete a tempo pieno e chiede che resti don John, anziché essere trasferito a Roccadaspide in ausilio al parroco attuale. Don Loreto si reca a Piaggine per officiare messe e liturgie ma i piagginesi disertano le messe, anzi occupano la chiesa per serate intere, pregando e chiedendo che don John ritorni da loro. Nasce il Comitato “Don John non si tocca”. Dopo giorni e giorni di protesta, fiaccolate, adunati i media locali e non, scritto a Papa Francesco, don Loreto stanco e mortificato dalle azioni degli abitanti, consegna le proprie dimissioni al Vescovo. In via del tutto provvisoria è don Franco Angione di Villa Littorio a celebrare messa, ma per motivi personali e di salute smette poi di recarsi a Piaggine. Ed è la volta di don Domenico Sorrenti, parroco di Felitto e Castel San Lorenzo, che risponde alla chiamata di Monsignore. Le cose sembravano essersi calmate. La nuova protesta sembrerebbe alimentata, oltre che dal desiderio di avere il parroco fisso, anche dal “rapporto” che si è instaurato negli ultimi giorni con don Domenico Sorrenti, deteriorato dalla scelta del sacerdote di sospendere per un po’ l’attività del coro in chiesa. A nulla sono valse le dichiarazioni di alcuni sacerdoti circa l’attuale condizione delle vocazioni, numero irrisorio di parroci rispetto ai comuni della Diocesi di Vallo della Lucania. Il comitato cittadino “minaccia” di cambiare Diocesi, ma nella vicina Teggiano Policastro le cose non sono tanto diverse.
Secondo voi è giusta o sbagliata la protesta?