Il Cilento e il suo mare vanno salvaguardati. In questa direzione devono muoversi le istituzioni partecipando attivamente anche alle politiche dell’Unione Europea. Questo in sintesi il pensiero di Francesco Petta, cilentano trapianto nelle Marche, rappresentante di Federpesca in Emilia Romagna e da giugno scorso componente del Comitato Nazionale Pesca che comprende i principali sindacati del settore.
La sua riflessione parte dall’avvistamento – l’ennesimo – di un capodoglio nelle acque del Golfo di Policastro, a largo di Villammare (leggi qui). “L’aumento di avvistamenti di capodogli ed i dati sorprendenti che riguardano la nursery della carretta caretta (il 50% della nidificazione mediterranea avviene nel Cilento, fonte National Geographic), vuol significare solo una cosa: Siamo in una terra che nel giro di 5 anni diventerà il polo della biologia marina del Mediterraneo”, spiega Petta.
L’avvocato d’origine cilentana, quindi, traccia la via da seguire: “Occorre far capire tutto questo alla Commissione Europea EU Maritime & Fish e soprattutto al Presidente Tommaso Pellegrino che soltanto attraverso la partecipazione attiva alle politiche europee per la pesca, riusciremo a preservare questo patrimonio e godercelo come merita qualsiasi paradiso terrestre e qualsiasi specie”.
Un monito importante, condiviso anche da altri amministratori locali. Tra questi Giuseppe Cilento, sindaco di San Mauro Cilento, secondo cui è necessario tutelare il mare e la pesca; un settore, quest’ultimo, che va salvaguardato in particolare dalla depredazione tipica delle attività industriali e massive. “In questa direzione stiamo cercando di lavorare insieme ai pescatori cilentani e al giovane e valoroso biologo marino Domenico (Nico) Ciorciaro, e per questo chiediamo all’Ente Parco e al suo Presidente Tommaso Pellegrino di svolgere un ruolo strategico in questo percorso”, spiega il sindaco Cilento.