VALLO DELLA LUCANIA. Gilda ha sedici anni, sin dalla nascita convive con una grave disabilità. Ha difficoltà nel linguaggio. Non si esprime, dice poche parole, ha bisogno di continua assistenza. Come tutte le sue coetanee con l’aiuto e il sostegno dei genitori ha iniziato il percorso di studi superiori. A due mesi dall’inizio dell’anno scolastico per lei le lezioni durano poche meno di tre ore. Mentre per le altre ragazze la campanella suona dopo le cinque ore di lezioni, Gilda deve uscire ogni giorno alle 11. Il papà a metà mattinata deve andarla a prendere. Comprensibile l’amarezza del genitore.
“Non è possibile – denuncia Donato Paolino – che per mia figlia non ci sono gli insegnati di sostegno che possano farla restare a scuola fino al termine delle lezioni. In tutta Italia i ragazzi disabili sono seguiti per cinque ore ogni mattinata, per mia figlia sembra ci sono mille difficoltà”. Gilda ultimato il percorso scolastico delle scuole medie si è iscritta al primo anno di studi di Scienze Umane al liceo Parmenide di Vallo della Lucania. Come tutti i ragazzi con disabilità necessità di essere seguita da insegnanti di sostegno. Non può essere lasciata sola. Ha costantemente bisogno di assistenza. A casa ci sono o genitori, c’è il fratello minore che si prendono cura di lei . Al momento l’istituto scolastico avrebbe garantito a Gilda sedici ore di lezioni forse nei prossimi giorni saranno aumentate a 18. Un totale comunque insufficiente per consentire alla ragazza di restare in classe fino alle 13.15 e di ultimare la giornata scolastica come tutti gli altri studenti iscritti all’istituto Parmenide.
“Non mi è mai successo – denuncia il papà – alla scuola media dove mia figlia era iscritta fino allo scorso anno era seguita per tutta la mattinata. Cinque minuti prima dell’inizio delle lezioni la potevo già lasciare a scuola ed andavo a riprenderla regolarmente alle 13. Per quanto mi risulta anche negli altri istituti scolastici superiori di Vallo i ragazzi con disabilità terminano regolarmente le lezioni dopo le cinque ore. Non capisco quindi perché per mia figlia deve essere diverso”.
Gilda a Vallo la conoscono tutti. Fa lunghe passeggiate con il papà e la mamma. Nonostante la sua disabilità trascorre lunghe ore all’aperto. Le piace stare in mezzo alla gente soprattutto tra i ragazzi. Per cui state meno ore a scuola secondi i genitori é una penalizzazione per la ragazza. Il papà fa appello al dirigente scolastico e al provveditorato agli studi di Salerno a lavorare insieme al fine di trovare una soluzione e consentire a Gilda il normale svolgimento di tutte le ore di lezioni.
Ad oggi Il papà è costretto ad andarla a prendere a metà mattina. Papà Donato é determinato a portare avanti questa battaglia per sua figlia Gilda. È pronto a presentare anche formale denuncia alle autorità competenti. È fiducioso “La soluzione si può trovare la scuola può dialogare anche con le istituzioni locali, c’è il comune e c’è il piano di zona”. Gilda e la sua famiglia non possono essere lasciati soli.