Alici di Menaica sulla 29 pizza più buona al mondo

Strepitosa la marinara con le Alici di Menaica di Salvatore Lioniello

Di Bruno Sodano

29ª pizza più buona al mondo, e parliamo della indiscussa classifica 50 top pizza, che premia le migliori pizzerie del globo. Una bella soddisfazione per il giovane pizzaiolo che ha aperto la sua bellissima sede da poco meno di due anni. In poco, difatti, è riuscito a cavalcare tutte le più importanti guide di settore. Quest’anno grandi novità per le sue creazioni che trovano assist dal nostro amato Cilento. In primis troviamo l’olio evo Cilento Dop, dell’azienda Marsicani, che è entrato di diritto nell’accurata carta dedicata agli oli più buoni del territorio campano.

Veniamo alle pizze. La marinara con le Alici di Menaica. Pescate direttamente nel cristallino mare di Marina di Camerota, lavorate dalla Pescheria Peppinella – sempre dello stesso luogo – dal sapore unico ed inconfondibile. Unite solo al gusto intenso delle olive nere dell’azienda D’Amico ed un po’ d’aglio con l’origano essiccato.

Il menù autunnale è un tripudio di sapori. Tante pizze, ben studiate, con condimenti che creano armonia e rievocano nella mente i momenti più belli che un essere umano può passare in famiglia.

Quindi troviamo “A Casa ra’ Nonna” che racconta le domeniche passate in famiglia con la nonna, appunto, che cucinava il ragù per tutta la famiglia. Esattamente è una montanara fritta e ripassata al forno con ragù e carne cotti a bassa temperatura per 60 ore.

Il nonno con le castagne ed il vino, invece, è ricordato nella “Annanz o camin”. Vellutata di castagne, secreto di patanegra (suino iberico) cotto a bassa temperatura, provola affumicata ed in un’uscita: pepe nero, riduzione di vino rosso (Piedirosso settevulcani dei campi flegrei) e petali di castagne tostate.

La “salsiccia e friarielli” è un must della tradizione campana e Salvatore la propone con una crema di friarielli e salsiccia sbriciolata con foglie di friarielli cristallizzate. Nel Cilento, i friarielli napoletani, sono comunemente chiamati “vruocculi”.

Si prosegue con “Foglie di Autunno” che fa molto Autumn in New York. Una base di fiordilatte e ragù ai porcini, un lieve accenno di fonduta al blu di bufala e tante chips di mais che raffigurano le foglie cadenti della stagione pre invernale.

Si conclude con una “Battuta di pesca”. Qua Lioniello vuole solo fare un omaggio alla sua grande passione, le domeniche e nottate passate in mare a pescare. Base di fiordilatte ed in uscita tartare di spigola, cicoria saltata in padella, zeste di limone e lattuga di mare fritta.

Le pizze sono una più geniale di un’altra e Salvatore Lioniello si conferma come sempre uno dei Re dell’arte bianca.

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