Capaccio, omicidio De Santi: striscioni contro l’assassino

Omicidio De Santi, il testo di uno striscione: "Infame hai usato le lame..... Ti auguriamo una fine tale"

Di Filippo Di Pasquale

CAPACCIO PAESTUM. Nel giorno dei funerali di Francesco De Santi, a Capaccio Paestum e in particolare nelle contrade Licinella e Torre Di Mare, appaiono striscioni contro l’autore dell’omicidio, Vincenzo Galdoporpora. “Infame hai usato le lame….. Ti auguriamo una fine tale”, recita uno di essi. Frasi che paiono d’odio e rabbia, che fanno discutere. Già ieri la fiaccolata organizzata per ricordare Francesco e mostrare vicinanza alla famiglia distrutta dal dolore era stata aperta da uno striscione che invocava “L’ergastolo”. C’è chi condivide tale pensiero, chi invece ritiene che il clima sia diventato particolarmente teso. Il dibattito, soprattutto sui social, si è fatto anche duro.

Intanto si fa sempre più chiara la ricostruzione dell’omicidio. Francesco De Santi ed Enzo Galdoporpora, ‘o brasiliano, come viene chiamato (la madre è brasiliana), si sono incontrati al Bar Budda e hanno iniziato a litigare fino ad arrivare allo scontro fisico. La discussione è iniziata a causa di un’aggressione compiuta da Galdoporpora alcuni mesi fa ai danni di un altro ragazzo ed è andata via, via degenerando.

Dopo essere stati divisi dagli altri ragazzi presenti, Galdoporpora è andato via e la cosa sembrava essere finita lì. Invece dopo un po’ di tempo è ritornato, ha tirato fuori un coltello e ha colpito Francesco De Santi quattro volte: alla schiena, sotto l’ascella, al braccio e al petto. La ferita al braccio indicherebbe che ha cercato di difendersi, di fermare il suo aggressore, prima che gli sferrasse l’ultimo, fatale, fendente al cuore. Mentre Francesco De Santi si accasciava al suolo, soccorso poi dagli altri ragazzi presenti che hanno assistito all’accoltellamento e hanno allertato 118 e carabinieri, Galdoporpora si è allontanato ed è tornato nella casa che divide con un altro ragazzo e dalla quale aveva preso il coltello. Solo allora, forse, ha preso consapevolezza della gravità di ciò che aveva commesso e ha chiamato il suo avvocato di fiducia dietro cui consiglio ha deciso di presentarsi ai carabinieri della stazione di Capaccio Scalo.

I carabinieri di Capaccio Scalo, del nucleo operativo della compagnia di Agropoli e del nucleo investigativo del comando provinciale di Salerno, nel frattempo erano già a Torre di Mare, sul luogo del delitto, dove sono arrivati anche i militari della scientifica.

Galdoporpora è stato interrogato dal pm Marinella Guglielmotti nella caserma di Capaccio Scalo, ha raccontato quello che era accaduto, confessando l’omicidio, poi è stato trasferito in carcere a Fuorni.
Vincenzo Galdoporpora aveva già alcuni precedenti penali. Nel 2017 era stato arrestato nell’ambito di un blitz contro una banda di spacciatori e alcuni mesi fa si era reso protagonista di una aggressione nei confronti di un altro ragazzo, finito in ospedale, quella per la quale è iniziato il litigio tra lui e Francesco De Santi.

Galdoporpora, da quando otto anni fa la madre aveva deciso di tornare in Brasile e aveva lasciato lui e la sorella, aveva iniziato a prendere una brutta strada. Viene descritto come un tipo irrequieto, aggressivo. Ma nessuno, fino a due giorni fa, avrebbe immaginato che potesse arrivare a compiere un omicidio. A mettere fine alla vita di un ragazzo poco più grande di lui, per motivi che, al di là di qualsiasi spiegazione, non hanno alcun senso.

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