POLLICA. Continua l’inchiesta di Giulio Golia e Francesca Di Stefano che, nel tentativo di far chiarezza, mattone dopo mattone, provano ad abbattere il muro di omertà che continua ad avvolgere l’omicidio di Angelo Vassallo. In questa terza parte dell’indagine andata in onda ieri sera a “Le Iene”, si cerca di capire se dietro all’omicidio del sindaco di Pollica possa esserci la mano dello spaccio nella piazza di Acciaroli. In particolar modo si cerca di scoprire quale sia stato il ruolo dei molti carabinieri che appaiono in qualche modo legati alla vicenda, le presunte collusioni del brigadiere di Castello di Cisterna, il ruolo giocato dal Brasiliano e dai tanti nuovi soggetti intervistati.
Molte le domande fatte all’allora fidanzato della figlia di Vassallo, F. A., che lavorava sul porto di Acciaroli, in una piccola enoteca al cui interno pare avvenisse l’attività di spaccio. E se Vassallo avesse intuito qualcosa e cominciato ad indagare proprio perché toccato da molto vicino? Perché Vassallo proprio nell’estate 2010 cominciò a frequentare P. C., che secondo gli inquirenti, era solito consumare cocaina proprio assieme al genero del sindaco? Ed inoltre, chi dei due, giorni dopo l’omicidio parlò di un container carico di droga portato proprio da un ufficiale dei carabinieri? Cosa c’entra il fatto che in inverno ad Acciaroli arrivavano vari collaboratori di giustizia, è mai possibile che la droga transitasse tramite questi viaggi?
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