Capaccio, oggi l’autopsia sul corpo di Francesco De Santi

Dolore nella comunità per l'omicidio

Di Paola Desiderio

CAPACCIO PAESTUM. Una morte assurda che non ha altra spiegazione se non quella di una lite banale finita nel sangue. Un omicidio avvenuto sotto gli occhi di diversi testimoni che mai avrebbero immaginato quell’epilogo. Francesco De Santi, 33 anni, è morto dopo essere stato colpito con tre coltellate da Vincenzo Galdoporpora, 25 anni. L’accoltellamento è avvenuto al culmine di una discussione tra i due, sembra legata a vecchi dissapori. L’omicidio si è consumato alle 4 di domenica mattina davanti al Bar Buddha, nella contrada di Torre di Mare, dove sia la vittima che l’assassino sono cresciuti. Francesco De Santi, che lavorava come pizzaiolo, si era fermato lì dopo il lavoro, per scambiare qualche chiacchiera prima di tornare a casa.

Ma ha incontrato il suo assassino. Secondo i testimoni la discussione, inizialmente solo verbale, sarebbe iniziata ben prima dell’epilogo. I due hanno litigato a lungo fino a quando Galdoporpora ha tirato fuori il coltello e ha colpito Francesco De Santi con tre pugnalate, una delle quali ha raggiunto il cuore. Mentre Francesco si accasciava e le persone presenti accorrevano per soccorrerlo, Galdoporpora, resosi conto della gravità del suo gesto, si è allontanato. In pochi minuti è arrivata l’ambulanza del 118, ma per Francesco De Santi era ormai troppo tardi: è spirato subito dopo l’accoltellamento, sotto gli occhi di coloro che cercavano di soccorrerlo.

Il suo assassino non è andato molto lontano. Poco dopo si è presentato spontaneamente alla stazione dei carabinieri di Capaccio Scalo, insieme al suo avvocato, per costituirsi. Ai carabinieri ha confessato il delitto appena commesso e consegnato l’arma utilizzata, un coltello con una lama di 9 centimetri. I militari della stazione di Capaccio Scalo, del nucleo operativo di Agropoli e del nucleo investigativo del comando provinciale di Salerno, intanto, avevano raggiunto il luogo dell’accoltellamento e grazie alla collaborazione delle persone presenti, avevano già identificato l’assassino. Nella sua abitazione, sottoposta a perquisizione, sono stati rinvenuti anche alcuni grammi di hashish. Il medico legale incaricato ha effettuato un primo esame esterno sul posto, l’autopsia si terrà questa mattina alle 10.30 nell’obitorio dell’ospedale di Eboli.

Dopo un primo interrogatorio davanti al pm Marinella Guglielmotti nella caserma di Capaccio Scalo, Galdoporpora è stato trasferito in carcere a Fuorni. Vincenzo Galdoporpora era già conosciuto dai carabinieri che lo avevano arrestato nell’ottobre del 2017 pochi giorni dopo un blitz con il quale era stata sgominata una banda dedita allo spaccio di stupefacenti nella Città dei Templi e in altri comuni del Cilento. Un ragazzo irrequieto, secondo quanti lo conoscono, ma nessuno immaginava che potesse arrivare a compiere un omicidio.

Per l’intera giornata sono stati tantissimi i messaggi di cordoglio e vicinanza rivolti ai genitori di Francesco, Pasquale ed Elvira, e alle sorelle Sofia e Alessia, dai tantissimi amici. Per l’intera città la notizia dell’omicidio di Francesco, un bravo ragazzo, conosciuto e benvoluto da tutti, è stata incredibile e inaccettabile. La sorella dell’assassino, Isabella, ha detto di essere distrutta per quanto accaduto.

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