ORRIA. Domenica 20 Ottobre è stata presentata, ufficialmente, la Compagnia “Arcieri Cilento Venatores”. Con una colorata e festosa manifestazione hanno preso il via le attività della Compagnia Cilentana, con sede in Orria , voluta fortemente dal Presidente Mauro Mastrogiovanni, dal Vice Presidente Davide Mastrogiovanni e da Carlo Alberto de Feo.
In località “Valle Vartieri”, adepti di Artemide-Diana, dea della caccia, del tiro con l’arco e dei boschi (volendo fondere insieme la tradizione Latina e Greca) si sono dati appuntamento per esibirsi nelle diverse categorie della specialità.
Le varie sequenze di tiro poste in essere dagli atleti provenienti da tutta la Provincia sono state molto apprezzate, destando particolare interesse nel variegato pubblico intervenuto.
La presentazione dell’associazione è stata un’ottima occasione per incuriosire e spiegare ai presenti i primi rudimenti, l’ABC del tiro con l’arco, per imparare le norme basilari tecniche e di sicurezza.
Dagli accessori necessari al tipo di abbigliamento, dal come caricare l’arco alla postura da tenere per evitare spiacevoli infortuni muscolari, ricordandosi che, inizialmente, il problema non è di fare dei centri.
Il problema preminente da risolvere è l’acquisizione di una corretta impostazione di tiro.
Una disciplina affascinante, da praticare tenendo bene in mente le regole legate alla sicurezza, tra le quali rivestono particolare importanza quella di assicurarsi che tutti i tiratori abbiano finito di tirare prima di andare a recuperare le frecce, il tiro della freccia va fatto sempre verso il bersaglio e MAI per aria e assicurarsi che nessuno sosti alle spalle mentre si estraggono le frecce dal paglione.
I fondatori della Compagnia “Arcieri Cilento Venatores” di Orria, auspicano l’inizio di una straordinaria stagione per la diffusione, nel Cilento, di una disciplina sportiva praticata all’aria aperta, ispirata alla coordinazione psicomotoria dell’individuo ed ai caratteri delle divinità dell’antichità classica, ovvero, il rispetto di Madre Natura, degli animali selvatici, i cui praticanti diventano idealmente “custodi dei boschi, delle fonti e dei torrenti”.