Paestum: palombari in azione per distruggere residui bellici in mare

Questa mattina le operazioni

Di Filippo Di Pasquale

Verrà fatto brillare nella tarda mattinata di oggi il materiale esplodente rinvenuto nei giorni scorsi nelle acque a largo di Paestum. Si tratta di ordigni della Seconda Guerra Mondiali già rinvenuto negli anni scorsi; ora la zona sarà messa in sicurezza. Per questo nei giorni scorsi i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei (G.O.S.) del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare (Comsubin), distaccati presso il Nucleo S.D.A.I. di Napoli (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi), si sono recati nelle acque antistante il litorale del Comune di Capaccio Paestum dove era stato segnalato un mezzo da sbarco americano e un carrarmato in buono stato di conservazione. Al contempo è stato individuato materiale pericoloso le cui operazioni di recupero sono state molto complesse a causa della vastità dell’area da perlustrare che si trova a circa 2 miglia dalla linea di costa, ad una profondità compresa tra i 20 ed i 25 metri.

Oggi tutto il materiale verrà fatto brillare. I mezzi rivenuti in mare sono affondati probabilmente il 9 settembre 1943, quando le truppe Alleate sbarcarono proprio a Paestum per poi marciare verso Napoli; sarebbero rimasti lì da quasi 80 anni. Il carro armato era a circa 400 metri dal relitto, in parte sepolto dalla sabbia. Una porzione della portella di chiusura della torretta era aperta, ma non è stato possibile accedere all’interno. Non è ancora chiaro se all’interno si trovino dei corpi.

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