Nei giorni scorsi si è tenuto nell’auditorium del liceo Piranesi, un incontro con lo scrittore Stefano Piedimonte, autore del libro “L’uomo senza profilo”. La trama del libro, ruota attorno alla tematica delle fake news che colpisce in maniera diretta il protagonista, il quale vivrà una vera e propria crisi d’identità.
L’ispirazione del libro scaturisce da una telefonata da parte di uno studente universitario, il quale, in vista di un esame, ha ricevuto l’incarico di dover creare una pagina Wikipedia sull’autore. Lo studente, si accorge, però, che le notizie raccolte durante la chiamata con Stefano non trovano riscontro con quelle presenti in rete. Da qui, l’autore, dopo essersi confrontato con la propria casa editrice, decide di romanzare l’accaduto.
Dal romanzo emerge il suo senso di spaesamento, che caratterizza i giorni di solitudine nel suo monolocale a Milano, lontano dalla terra natia, Napoli e viene concretizzato attraverso il confronto tra due personalità contrapposte: la propria, incapace di “ancorarsi” e trovare un punto fermo, e quella del nonno, memoria salda e indelebile, che in un tale momento di confusione, rappresenta una certezza a cui aggrapparsi.
Tra le tante domande poste dai ragazzi, ne spicca una che racchiude il vero significato del libro, ossia l’autenticità delle notizie riportate in rete, in quanto esse sono scritte da persone che abusano della “libertà di parola”- spacciandola per democrazia – e mancano di responsabilità, il più delle volte nascondendosi dietro nickname o falsa identità. A questo concetto si contrappone la libertà creativa dell’autore, la quale si scontra spesso con la curiosità del lettore, animato dal desiderio di distinguere il romanzo dalla realtà e, come afferma Stefano Piedimonte, tale libertà creativa non può essere rapportata alla dimensione di internet, la quale dovrebbe avere l’obbligo di attenersi a fonti certe e non può, in alcun modo, romanzare la realtà effettiva.