CAMEROTA. I giudici della Corte di Cassazione hanno accolto il ricorso presentato dal legale dell’ex sindaco Antonio Romano avverso l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Salerno che aveva confermato la misura cautelare del GIP del tribunale di Vallo della Lucania nei suoi confronti.
Romano, rappresentato dall’avvocato Marco Fimiani, dovrà ora aspettare la nuova decisione del riesame che si baserà sulle prescrizioni della Cassazione di cui si attende ora di conoscere le motivazioni.
Romano è attualmente agli arresti domiciliari, provvedimento scaturito in seguito al blitz eseguito dai carabinieri il 19 maggio scorso quando furono eseguite ben 12 misure cautelari e diverse perquisizioni domiciliari e personali nei confronti di soggetti facenti parte dell’amministrazione comunale di Camerota.
Secondo gli inquirenti, dall’attività investigativa sarebbe emersa “l’esistenza di un collaudato sistema basato sul logiche affaristiche clientelari funzionali alla spartizione degli appalti a favore di imprenditori amici e a discapito dell’efficienza trasparenza e buona organizzazione dell’amministrazione comunale”.