Riceviamo e pubblichiamo, di seguito, nota stampa del Comitato per i Beni demaniali di Acquavella in risposta al manifesto precedentemente pubblicato dal gruppo L’Albero della Vita (leggi qui).
Ecco il testo:
LA SMANIA DI POTERE…GIOCA BRUTTI SCHERZI
È di qualche giorno fa un manifesto a firma dei componenti dell’Albero della vita, che già contrapposti al gruppo dell’attuale maggioranza del Comitato, sono apparsi con il petto rigonfio per aver operato la clamorosa “scoperta”, tra l’anno 2018 e 2019, di …un Ente allo sbando…disastri economici, patrimoniali e ambientali…, frutto di giorni e giorni di studi e ricerche, tanto da far pensare che solo chi è ormai in pensione o ha nulla o veramente poco da fare, lavorativamente parlando, poteva “idearlo”, forse addirittura davanti a qualche bar! Infatti, i riferimenti in esso contenuti sono il frutto di “fantasmagoriche” vicende pensate e trasfuse, con l’unico e solo obiettivo di continuare a denigrare e sminuire l’operato dell’attuale Comitato dei Beni Demaniali Acquavella, cercando di dire “la loro” a tutti i costi. Fin da subito, da quando siamo stati eletti in carica, altri manifesti del medesimo tenore sono stati “ideati”.
Quindi, per onorare il principio della trasparenza, più alto rispetto ad altre bassezze, lo scrivente Comitato, anche al fine di evitare di confondere i cives, nonché la cittadinanza tutta, specifica che:
NESSUNA VIOLAZIONE DELLE REGOLE GIURIDICHE CONTABILI È STATA MAI COMPIUTA.
Infatti:
- l’operato finanziario è conforme al contenuto dell’ 194, comma 1, lett. a), delD.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, con cui si riconosce la legittimità dei debiti fuori bilancio. Il legislatore impone agli enti locali ed equiparati, l’adozione degli atti necessari a ricondurre i debiti fuori bilancio nel sistema contabile, al fine di evitare che debiti occulti possano compromettere la stabilità economico-finanziaria, oltre che patrimoniale dell’Ente;
- In occasione dell’approvazione del bilancio di previsione è stata assunta la determinazione del responsabile del servizio, con la quale si è proceduto all’approvazione dei ruoli, che sono stati oggetto di continuo aggiornamento nel corso dei mesi precedenti e che alla data di approvazione non necessitavano di ulteriore aggiornamento. Di regola poi, l’approvazione dei ruoli è assegnata, ex lege, al potere gestionale e non al potere politico.
- Riguardo “alla fida di pascolo”, ovvero alla “compilazione dei ruoli della tassa da pascolo”, per analogia, lo scrivente Comitato ha seguito il modo di operare di tutte le passate amministrazioni, che non hanno adottato alcun atto in merito, ovvero ha ritenuto esaustivo quanto deliberato in data 11.05.2015, con delibera n. 19, ragion per cui trattasi di atto non obbligatorio per l’approvazione del bilancio.
- Nel bilancio di previsione sono stati destinati € 3.000,00 alle spese di manutenzione del patrimonio, in quanto nel rendiconto 2018 sono stati riportati residui destinati a tale finalità per € 51.544,73. Quanto alle competenze professionali, occorre precisare che l’Ente ha dovuto “resistere” in giudizi, che sono il risultato dell’operato di precedenti amministrazioni, comprese tra gli anni 2009 e 2015.
- L’Ente, nel trascorso periodo non ha mai operato alcuna disparità di trattamento tra i cives. Invece, ha provveduto a regolarizzare posizioni che erano rimaste per troppo tempo nell’ombra dei compiacenti… Nell’immediato, sono stati fissati i rapporti tra Ente e fruitore dei terreni, scegliendo, come previsto dall’ordinamento giuridico italiano, “iure privatorum”, il soggetto che dava maggiore affidamento nel rispettare le finalità dei terreni, il tutto secondo disposizioni di legge, che riconoscono la possibilità in capo alla P.A. di esprimere una propria autonomia privata nel momento in cui attraverso la sottoscrizione di un contratto, realizza un fine pubblico.
- Tutti gli utenti pagano la concessione agricola di uguale durata, tenendo conto della residenza anagrafica, secondo le tariffe stabilite con deliberazione n. 2 del 27.01.2014, modificata con deliberazione n. 38 del 26.10.2017 (che ha ridotto il canone nella misura del 20%, per i cives). La deliberazione n. 13 del 16.04.2016, stabilisce la tariffa e la durata per le concessioni dei terreni con destinazione d’uso diversa da quella agricola.
- Il Rendiconto 2018 è stato approvato senza l’accertamento ordinario dei residui in quanto, considerato il limitato tempo a disposizione del responsabile, per Comitato di nuova nomina, è stato ritenuto opportuno non intervenire, confermando la consistenza dei residui attivi e passivi esposta nel 2017 anche per il 2018, riservandosi, nel contempo, di operare e dare corretta quantificazione ai residui in sede di approvazione del rendiconto 2019.
- Riguardo alla questione delle transazioni non riportate in bilancio è opportuno precisare che si tratta di definizioni di accertate posizioni debitorie e creditorie, quali risultato di operazioni neutre dove il credito si è compensato con l’esatto importo del debito.
In quelle poche transazioni in cui ciò non è stato possibile, è emerso sempre un credito per l’Ente, derivante da un peso dei canoni maggiori rispetto ai debiti; per tali transazioni nessuna operazione di riporto in bilancio si è resa necessaria in quanto già ricompresa negli stanziamenti a residui e a competenza dei canoni iscritti in bilancio.
- Anche per l’anno 2018, si è provveduto all’approvazione del ruolo dei terreni dati in fitto, con determina n. 39 del 30.12.2017. È, quindi, destituita di ogni fondamento l’affermazione che il documento riassuntivo della gestione 2018 sia stato approvato senza tale atto propedeutico.
- Quanto alla località Selva, è doveroso chiarire che si è trattato del taglio AUTORIZZATO di pino d’Aleppo, impianto di arboricoltura da legno, il cui piano di forestazione nazionale risale all’anno 1980. Si precisa che la pineta all’età di 36 anni non aveva raggiunto neanche la maturazione che avrebbe dovuto avere già a 25 anni. Pertanto, possiamo affermare di aver ottenuto il massimo risultato, apportando beneficio alle attività commerciali della frazione demaniale.
- Quanto al pericolo di dissesto idro-geologico, occorre precisare che la zona è caratterizzata dalla presenza di pietra calcarea, per cui non è soggetta a frana, altrimenti non sarebbe stata autorizzata la forestazione con pino d’Aleppo.
- Con l’occasione si porta a conoscenza che è stata avviata la procedura di declassificazione, che culminerà con la messa a coltura del terreno da adibire a coltivazione del “Fico bianco del Cilento”.
- Riguardo all’area in Vallo Scalo, dopo i numerosi “attacchi” mediatici, frutto di fallite iniziative di propaganda elettorale, si porta a conoscenza che è già stato proposto agli organi competenti un progetto per la realizzazione di un’opera di pubblica utilità, con aree attrezzate e verde pubblico.
Dopo i doverosi chiarimenti e con l’invito sincero per chi dimostra di averne di bisogno, a rivolgersi ad un insegnante vero e non a semplici “prestanome”, non possiamo esimerci dal fare alcune doverose considerazioni:
Non sarà di certo sfuggita a nessuno la scarsa acutezza politica che alberga nel componente non solo del gruppo “L’Albero della Vita”, ma soprattutto del Consiglio Comunale del Comune di Casal Velino, palesata attraverso la sottoscrizione del citato manifesto, il quale, invocando a voce alta il “Disastro economico, patrimoniale e ambientale”, nonché l’intervento degli organi di controllo competenti, ha egli stesso evidenziato la propria inerzia e incapacità nello svolgere il proprio ruolo tra i banchi consiliari. D’altronde non è la prima volta che assistiamo a simili incoerenze. Per non parlare della missiva riguardante sempre il contenuto del …loro? manifesto, inviata anche al capogruppo di minoranza! Certo, fa davvero ben riflettere il caso di un amministratore di maggioranza, che chiede l’assistenza della minoranza consiliare. Misteri della politica! Viene da chiedersi ancora: lui dov’era mentre accadevano tutti questi disastri di cui solo oggi si accorge? Di certo non in Comune, visto, come è noto a tutti, che è salito agli onori della cronaca per le numerose assenze, delibere di giunta docet, ragion per cui non è stato possibile impiegarlo neanche come “badante”. Ebbene, oggi, improvvisamente, vorrebbe sindacare sull’operato di una fiorente Amministrazione che tanto ha dato ad Acquavella? Come mai solo in questi ultimi mesi si sta provvedendo ad una massiccia campagna denigratoria? Forse perché negli ultimi anni si sta lavorando, con sforzi notevoli, per riportare la gestione dell’Ente sulla giusta rotta, evitando una penosa deriva in cui negli anni addietro si trovava l’Ente Beni Demaniali?
Rinnovando l’impegno ad onorare il mandato da Voi cittadini conferito nell’ultima tornata elettorale rimaniamo a disposizione per ogni eventuale richiesta o chiarimento.