Asl Salerno su registro tumori: attivo e in corso di aggiornamento

In Provincia di Salerno dati più bassi rispetto ad altre zone della Regione

Di Comunicato Stampa

Il Registro Tumori (RT) -istituito per la prima volta dall’Ente Provincia- è attivo dal 1996, e attualmente, in seguito della L.R. n° 9 del 2014, rientra nella “Rete di registrazione oncologica” delle AA.SS.LL. Regionali ed è incardinato nel Dipartimento di Prevenzione. E’ quanto fa sapere Umberto Scala, coordinatore del registro tumori dell’Asl Salerno. La precisazione giunge dopo le polemiche relative al mancato aggiornamento dei dati relativi al territorio provinciale, tesi smentita dall’azienda di via Nizza.

“Il RT-ASL Salerno è, tra l’altro, un Registro accreditato presso alcune delle principali Società Scientifiche di Oncologia nazionali ed internazionali (AIRTum e IARC), e svolge soprattutto un lavoro di rilevazione/registrazione/analisi dei dati epidemiologici relativi alle malattie tumorali dei residenti nella ns. Provincia, ed in particolare di incidenza (n° nuove diagnosi di tumore/100.000 residenti nell’arco di 1 anno), mortalità, sopravvivenza e prevalenza (n° casi di malattia presenti a una determinata data), precisano.

Le fonti dei dati per il RT sono:

SDO (schede di dimissione ospedaliera) e cartelle cliniche,
Schede di morte,
Referti anatomo-patologici,
Banche dati “Anagrafi degli assistiti”,
Registri esenzioni ticket per patologia oncologica,
accessibili evidentemente a Servizi del SSR, la cui consultazione richiede tempo (spesso, a causa della migrazione sanitaria, si tratta di assumere dati da altre Provincie e Regioni), congruo numero di Operatori formati, adeguati supporti tecnologici ed informatici.

Poi il dottor Umberto Scala prosegue: “La nostra ASL è attualmente impegnata in uno sforzo organizzativo ed economico per adeguare le risorse e consentire una maggiore tempestività nelle attività proprie del RT e recuperare il gap rispetto alle Strutture che vantano dati più aggiornati.

Chiarito che la patologia neoplastica è di tipo cronico-degenerativo, con un lungo periodo di latenza e che le malattie diagnosticate in un determinato periodo e territorio non sono correlabili a situazioni contingenti, ma in genere risalenti a tempi (a volte anche luoghi) precedenti; precisato che, per quanto veloci possano essere le procedure, i tempi di rilevazione/registrazione/analisi dei dati non possono che essere sfalsati di qualche anno rispetto alle diagnosi di malattia, data la complessità per la consultazione delle informazioni; il RT-ASL Salerno ha ufficializzato i dati di incidenza relativi all’anno 2013, è ad un avanzato livello di registrazione per l’anno 2014 ed ha avviato le attività per il 2015.

Inoltre, il dettaglio di rilevazione dei dati può essere di livello Provinciale, ma pure di Distretto Sanitario e Comune; naturalmente, l’analisi di popolazioni/casistiche poco numerose determina una notevole variabilità degli indicatori epidemiologici, anche per piccoli scostamenti nel n° casi di malattia, ed occorre attenzione per evitare conclusioni sbagliate e trasmettere informazioni superficiali.

In generale per i tumori maligni nell’intera Provincia e per il periodo 2004-2013, i tassi ed i rapporti standardizzati di incidenza mostrano valori più bassi rispetto alla media regionale, e quindi alle aree del centro e del nord del Paese; in particolare nell’area Cilento, dove i fattori ambientali, gli stili di vita, le abitudini alimentari, le attività produttive ed occupazionali, il traffico veicolare giocano insieme un “ruolo protettivo” verso le patologie tumorali, i tassi di incidenza e mortalità non presentano eccessi. Nelle zone a nord della Provincia (Agro Nocerino-Sarnese, Capoluogo), caratterizzate da diversa strutturazione urbanistica, maggiore densità abitativa, traffico veicolare e collegamenti stradali, inquinamento atmosferico, insediamenti industriali, le malattie tumorali sono più numerose pur restando sostanzialmente costanti, nell’arco dell’ultimo decennio, il valore dei tassi”.

“Naturalmente tali considerazioni valgono per i dati e i periodi analizzati, e possono cambiare alla luce di nuove acquisizioni; restano necessarie quindi le attività di monitoraggio continuo dello stato di salute della popolazione, proprio attraverso la rilevazione e analisi dei flussi informativi sanitari, conclude Scala.

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