Il progetto del Movimento 5 Stelle a Vallo della Lucania andrà avanti, anche dopo le dimissioni del capogruppo Pietro Miraldi. Al suo posto entrerà il primo dei non eletti, il consigliere Vincenzo Liguori, che ha ottenuto 269 preferenze.
“Ringraziamo Pietro per l’impegno profuso in questi anni e per il lavoro di rappresentanza svolto a più livelli, tanto interni al Movimento quanto nel Consiglio Comunale Vallese – fanno sapere dal Movimento 5 Stelle vallese – Seppur impreparato per l’improvvisa e inaspettata decisione presa da Pietro Miraldi, il MeetUp M5S Vallo, forte del consenso raggiunto alle elezioni dal lavoro dell’intera squadra, consapevole dell’impegno profuso in questi anni da attivisti e cittadini, ne ha immediatamente assorbito la mancanza riorganizzandosi internamente per proseguire il proprio percorso nel modo più prolifico possibile senza interrompere l’azione di opposizione in Consiglio Comunale che sarà perseguita in modo attento al bene collettivo, critico verso sperperi, sprechi e abusi e maggiormente propositivo rispetto a quanto fatto fin ad ora per offrire anche spunti di miglioramento della cittadina e della comunità tutta”.
Attraverso una nota i pentastellati ricordano che “Il percorso avviato dal Movimento Cinque Stelle Vallo nel 2015, che ha prodotto un programma degno per le aspettative di una cittadina importante per il Cilento intero qual è Vallo della Lucania ed ha portato alla presentazione della Lista M5S alle elezioni di giugno 2016, era partito, con passione e dedizione di molti giovani, con l’intento di favorire la partecipazione democratica dei comuni cittadini Vallesi e fornire contributi di idee ragionate e applicabili al contesto, elaborate in gruppi di lavoro dedicati”. Pertanto “da qui riparte il MeetUp Vallo, dai cittadini, dalle idee e dai metodi, per ricomporre i gruppi di lavoro e coadiuvare il lavoro dei rappresentanti/portavoce con l’intento di non disperdere ulteriori energie e i risultati conseguiti in questi anni”.
Sul versante istituzionale, l’azione in consiglio Comunale degli attuali Consiglieri in carica Chirico e Liguori “perde oggi l’esperienza che aveva apportato Pietro ma continuerà sulla stessa linea e si evolverà, maturerà, sarà anche propositiva per essere la reale voce dei cittadini in seno al Consiglio Comunale e nel palazzo di Città, al cospetto degli Amministratori e della popolazione tutta”.
Dal Movimento 5 Stelle intervengono anche sulla mancata convocazione del consiglio che avrebbe dovuto portare alla surroga di Miraldi: “Per rispetto Istituzionale, della prassi e dei ruoli, il gruppo Cinque Stelle Vallo confidava in una celere solerzia da parte dell’Amministrazione in carica nel convocare il Consiglio utile all’effettiva surrogazione, FORMALE e SOSTANZIALE, con la NOMINA del nuovo Consigliere Vincenzo Liguori ma, ad oggi (18 ottobre), a distanza di oltre un mese dalle dimissioni formalizzate dall’ex Consigliere Miraldi, non è stato convocato alcun Consiglio nè si lascia intendere di volerlo programmare a breve.
La situazione è assolutamente paradossale e certamente poco rispettosa non solo della persona da nominare ma, anche e soprattutto, del gruppo Cinque Stelle Vallo che è orfano di Capogruppo e rappresentanti ELETTI a NORMA di LEGGE;
-è irrispettosa dei cittadini che hanno scelto di essere rappresentati da questa forza e da questo gruppo Consiliare e si ritrovano senza la CONGRUA rappresentanza da oltre 30 giorni;
-è irrispettosa della cittadinanza tutta e delle più elementari forme di democrazia che non può essere esercitata nelle forme previste dalla Costituzione, nonché dallo Statuto Comunale di questo Comune, fintanto il Sindaco non convochi formalmente il DOVUTO CONSIGLIO COMUNALE”.
“Come noto, la surroga è da ritenersi un ATTO DOVUTO, che non implica alcun profilo di discrezionalità. In caso di inosservanza dell’obbligo di attenersi alle citate disposizioni e di persistenza da parte del consiglio nella mancata adozione dell’atto dovuto, potrà essere presa in considerazione l’attivazione di ogni ulteriore strumento previsto in tali ipotesi dall’ordinamento per assicurare la funzionalità dell’ente”, concludono i 5 Stelle.