Piaggine: “Non tutti contro don Loreto”

Alfonso Marino rompe gli indugi: non tutti volevano che don Loreto andasse via

Di Katiuscia Stio

PIAGGINE. “Non tutti volevano che don Lorenzo andasse via”. Con queste parole un cittadino di Piaggine, Alfonso Marino, rompe l’unione piagginese che per settimane ha protestato contro la decisione del vescovo di Vallo della Lucania, Ciro Miniero, di nominare don Loreto Ferrarese, già parroco di Laurino e Campora, guida delle parrocchie di Piaggine e Valle dell Angelo, mandando via don John. Quest’ultimo era stato temporaneamente inviato a Piaggine. Ma la comunità piagginese gli si era affezionata e lo consideravano il “proprio” parroco e una guida spirituale.

“Nei vari articoli scritti sulla questione si è tenuto conto solo di una parte, anche se maggioritaria, delle opinioni e posizioni della popolazione – continua Marino – la popolazione di Piaggine è formata non solo dalla comunità cristiana ma vi sono anche persone di presenti diverse culture e credo religioso. Preoccupante è l’immagine monocratica che si è voluta dare di Piaggine”. Inoltre il signor Alfonso precisa che prima del consiglio comunale, richiesto dalla minoranza sulla vicenda #donjohnnonsitocca, aveva affidato al consigliere Angelo Pipolo una sua lettera “che però non é stata tenuta in considerazione da nessuno “ evidenzia Marino.

Questo il testo della missiva:

“Approfitto della disponibilità e della sincera amicizia che mi lega ad Angelo per segnalare tramite il Consiglio Comunale il mio rammarico e disagio rispetto agli avvenimenti di domenica pomeriggio 29 settembre 2019. Da premettere che non esistono motivazioni o spiegazioni per il fatto di aver presieduto la messa di insediamento di Don Loreto e quello che mi preme sottolineare è il titolo di crumiro attribuito dal coro della “Comunità unita di Piaggine “ ai partecipanti alla messa. Essendo questo termine non di uso comune, presuppongo che la partitura eseguita dal coro sia stata scritta da qualche specialista che conosce, o ha conosciuto ,la pratica del crumiro o, come spero, sia un ghiotto degli omonimi biscotti. Indipendentemente dalle battute ritengo che tale comportamento sia da segnalare come un episodio gravissimo per il solo fatto che sono state coinvolte persone che hanno agito secondo la propria coscienza, sono padri di famiglia, professionisti, lavoratori seri che hanno dato molto non solo alle loro famiglie ma anche impegnandosi, in tutti i fronti, per aiutare questa popolazione a crescere ed emanciparsi. SI può dividersi su tutto, bisogna confrontarsi, anche duramente difendendo le proprie idee, ma tenendo sempre presente il rispetto della persona e soprattutto di quelle deboli e sole. Mi hanno insegnato e io ne ho fatto tesoro che il comando scaturisce sempre dal tenere in giusta considerazione gli avversari. Spero che tali episodi non si ripetano, un caloroso saluto di rappacificazione al popolo di Piaggine Alfonso Marino”.

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