La denuncia: mille bambini salernitani senza assistenza

La denuncia dell'Anpric

Di Comunicato Stampa

Quasi mille bambini del salernitano senza riabilitazione o a rischio stop da un giorno all’altro per l’esaurimento dei tetti di spesa assegnati alle diverse strutture convenzionate. A denunciarlo, con una lettera inviata ai vertici dell’Asl, è l’associazione dei centri di riabilitazione, che lamenta l’indifferenza delle istituzioni. Da via Nizza, nel frattempo, fanno sapere che sono impegnati alla risoluzione di questa sofferenza per tante famiglie.

«Il 30 settembre abbiamo segnalato che oltre 600 bambini, pur essendogli state prescritte terapie indifferibili dai medici della Asl, non potevano effettuare queste terapie o addirittura, essendo in cura, avevano subito l’interruzione repentina del ciclo terapeutico – è scritto nella lettera – Abbiamo segnalato che la commissione, che per decreto e per contratto ha il compito di vigilare su tali situazioni, nonostante l’obbligo di riunirsi ogni due mesi, non viene convocata da otto mesi. Dopo due settimane la risposta che abbiamo avuto è il silenzio assordante, da parte non solo dell’amministrazione, ma anche delle associazioni che pure fanno parte del tavolo».

Questa situazione, stando a quanto denunciato dall’Anpric, ha prodotto più di cento diffide da parte di un centro della provincia al responsabile della riabilitazione del distretto di appartenenza per altrettanti bambini ai quali erano state negate o interrotte le terapie, così come un altro ha dichiarato lo stato di agitazione sindacale, dovendo licenziare i terapisti addetti alle cure bloccate improvvisamente. Ad oggi, stima l’associazione, i bambini a cui non viene effettata la terapia avrebbero superato il migliaio, che potrebbero diventare il doppio il prossimo mese.

«Le famiglie che vanno ai distretti per sollecitare la presa d’atto da parte dei “responsabili della riabilitazione”, per la continuazione del ciclo terapeutico, vengono rimandate a casa senza alcuna alternativa – continua la lettera – Di fronte a questo dramma umano e sanitario non arrivano risposte che non siano il silenzio e l’indifferenza. Coloro che dovrebbero fornire quelle risposte sembrano concentrati esclusivamente in un ruolo di «guardiani dei tetti di spesa». Budget, questo, ritenuto da più parti inadeguato a rispondere al fabbisogno di riabilitazione, visto che le prestazioni pro-capite in provincia di Salerno sarebbero dieci punti inferiori alla media regionale, a cui fa seguito anche il mancato censimento dei bambini in lista di attesa o ai quali è stata bloccata la terapia. Dagli uffici dell’Asl nel frattempo, fanno sapere che «i centri sanno bene di non poter erogare prestazioni oltre i tetti assegnati. Tuttavia l’azienda sanitaria è consapevole del disagio sofferto dalle famiglie ed è impegnata nelle ricerca delle soluzioni adeguate per superare il problema».

Condividi questo articolo
Exit mobile version