Agropoli, salma trafugata: “Certi che a breve ci saranno sviluppi”

Si cerca all'interno del cimitero: la salma potrebbe essere ancora lì

Di Redazione Infocilento

AGROPOLI. Continuano le indagini per il furto della salma di Pasquale Picariello, il ventenne morto nel 2006 in seguito ad un incidente stradale. gli uomini della compagnia Carabinieri di Agropoli, già nelle ore immediatamente successive al furto, avvenuto presumibilmente tra sabato e domenica, hanno ascoltato i familiari del giovane, i quali hanno espresso molte perplessità sull’accaduto riuscendo al contempo ad indicare le persone che secondo loro potevano essere responsabili del fatto.

“Tutti noi della famiglia – ha spiegato Mario Picariello, uno dei fratelli – quando i carabinieri ci hanno chiesto se avevamo delle idee su chi poteva essere stato abbiamo avuto lo stesso sospetto. Si tratta di qualcuno che voleva colpirci”. Esclusi collegamenti con l’uccisione di un cane avvenuta nelle scorse settimane, così come con forme di criminalità organizzata. “Le persone che hanno compiuto questo gesto sono da ricercare nell’ambito agropolese, non si tratta di gente di fuori”, chiarisce Mario Picariello.

I carabinieri già nella giornata di domenica hanno effettuato alcune perquisizioni e perlustrato le zone adiacenti al cimitero per verificare se la salma fosse stata abbandonata tra le campagne. Il sospetto, però, è che la bara non abbia mai lasciato il cimitero, ma sia stata posizionata all’interno di uno dei loculi ancora liberi. Per questo, già nella giornata di ieri, i militari ne hanno passato al setaccio diversi grazie ad un metal detector. Gli investigatori, inoltre, si stanno avvalendo anche delle immagini delle telecamere di videosorveglianza private presenti nella zona e acquisito i tabulati delle celle telefoniche. Inoltre elementi utili arriverebbero anche dalle tracce di pneumatici lasciate presenti nei pressi del cimitero. Le indagini proseguono spedite e i familiari si dicono fiduciosi. “Credo che da qui a breve ci saranno sviluppi”, dice Mario Picariello. A rappresentare la famiglia l’avvocato Giovanni Basile.

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