CASAL VELINO. “Beni demaniali Acquavella? Un ente allo sbando”. A dirlo i componenti del gruppo L’Albero della Vita: Nunzio Esposito, Giovanni Cammarota, Antonio Ientile e Angelo Crocamo. Dopo un anno di amministrazione dell’Ente, infatti, ci sarebbero diverse criticità, a partire dalla questione economica.
I motivi sono presto elencati: “Debiti fuori bilancio pari a 70mila euro maturati senza adottare i dovuti adempimenti, in violazione delle regole giuridiche contabili proprie degli enti pubblici; approvazione del bilancio di previsione 2019 senza l’aggiornamento dei ruoli, calcolando i canoni per la Fida Pascolo senza deliberazione del comitato, destinando dei 132.744 euro di spese previste solo 3mila euro per la manutenzione dei terreni e ben 33543 per competenze professionali; assegnazione dei terreni senza bandi pubblici e con disparità di trattamento; approvazione del bilancio consuntivo senza riaccertamento ordinario dei residui, omettendo le transazioni stragiudiziali e senza l’approvazione dei ruoli”.
“Questo comportamento – evidenziano i componenti de L’albero della vita – è il frutto di un imprudente ed inetto modo di operare che ha comportanto all’ente ingenti problematiche e danni irreparabili”. Quindi alla squadra di governo un invito: “Spiegate quanto sta accadendo alla località Selva e alla più che accertata inesistente Oasi Naturalistica di Vallo Scalo. Si tratta dell’ennesimo episodio danneggiante l’ambiente e il patrimonio e, pertanto, mortificante per tutta la comunità”.
“Basta bugie, è da irresponsabili continuare ad ingannare l’opinione pubblica – concludono Esposito, Cammarota, Ientile e Crocamo – ammettete il fallimento”.