Quella contro la Fidelis Andria potrebbe essere l’ultima gara di Ferazzoli sulla panchina dell’Agropoli. Il tecnico romano che si è sempre distinto per la sua professionalità, è andato via subito dopo il triplice fischio finale, soffermandosi solo per qualche istante con il Dg Bisogno. Possibile che voglia soltanto riflettere, o che la decisione di lasciare la squadra sia già presa.
Del resto l’allenatore da tempo sembrava essere insoddisfatto. In primis della rosa a sua disposizione, giovanissima e sputata. La punta tanto richiesta non è arrivata. Al contrario la società ha inanellato una serie di figuracce. Vekic è stato annunciato ma non è mai giunto in città, Kurdov dopo due settimane di allenamenti è tornato in patria, infine è arrivato Buonocore, giovane promettente ma non l’esperto attaccante che serviva. Lui è l’ultimo acquisto di un mercato anonimo, salvo poche eccezioni.
Poi, a pesare sui malumori di Ferazzoli, c’è la grana Lingenti. Il direttore tecnico, procuratore di una serie di calciatori in rosa ai delfini, è stato prima allontanato e poi richiamato nonostante il tecnico avesse buoni motivi per richiederne l’allontanamento.
Infine c’è la disorganizzazione societaria che sta scontando tutti, dal settore alla prima squadra. Una situazione del genere raramente si era vista ad Agropoli. Questo è l’epilogo, per ora.