L’area sud di Salerno si ritrova di nuovo con un numero ridotto di ambulanze. E’ l’ennesima conseguenza dei guai giudiziari di Roberto Squecco (leggi qui), iniziati dopo l’inopportuna sfilata con le ambulanze fatta per festeggiare la vittoria elettorale di Franco Alfieri a Capaccio Paestum. Già durante la stagione estiva, in seguito a quell’episodio, l’ASL revocò alla sua associazione, la Croce Azzurra, il servizio del 118 lasciando il territorio compreso tra Salerno ed Acciaroli con una sola ambulanza rianimativa a disposizione.
L’ASL, per risolvere la carenza di mezzi di soccorso, prima trasferì un’ambulanza da Salerno ad Agropoli, poi affidò il servizio alla SOS Soccorso. Secondo gli inquirenti, però, anche quest’associazione era collegata in qualche modo a Squecco. Pertanto, dopo il terremoto di mercoledì scorso, il territorio a Sud del Capoluogo, fino ad Acciaroli, si trova di nuovo con una sola rianimativa.
Si ripropone, quindi, il problema dell’ assenza di adeguati soccorsi in un vasto comprensorio. Una sola ambulanza rianimativa è da molti ritenuta insufficiente qualora si verifichino incidenti o comunque vi sia bisogno di più interventi in contemporaneamente.
L’ambulanza rianimativa è quella con a bordo un rianimatore e le attrezzature adeguate a soccorrere i pazienti in condizioni più critiche. Prima dei sequestri operati dalla Questura una stazionava ad Agropoli e l’altra a Licinella di Capaccio Paestum. L’augurio è che la ASL Salerno provveda a risolvere il problema affidando il servizio ad una nuova associazione di volontariato che possa garantire l’assistenza sul territorio.