Confagricoltura Salerno presenta Dossier a Prefetto sui rifiuti

L'appello del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza sugli incendi

Di Comunicato Stampa

Durante il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica tenutosi in mattinata nella Prefettura di Salerno, con all’ordine del giorno il tema degli incendi ripetuti che hanno colpito in provincia soprattutto impianti per lo smaltimento dei rifiuti, il presidente di Confagricoltura Salerno, Antonio Costantino ha consegnato nelle mani del prefetto Francesco Russo un dettagliato dossier sugli avvenimenti di questa ultima estate,  quando per ben due volte, due distinti impianti per il trattamento ed il recupero di rifiuti hanno preso le fiamme in tenimento del comune di Battipaglia, nel cuore della produzione agricola di pregio della provincia.

Il dossier è stato completato da una lunga lettera di accompagnamento, nella quale il presidente Costantino richiama la necessità che i vari enti locali e territoriali – comuni, provincia e regione – effettuino con puntualità ed efficacia i controlli che sono loro affidati dalla legge. Ma non solo: Confagricoltura stigmatizza la presenza sul territorio della provincia di impianti per il trattamento dei rifiuti che – anche a causa dei mancati o inefficaci controlli – creano problemi ambientali rilevanti, che vanno dalle emissioni odorigine alla percolazione nelle falde acquifere di materiale inquinante.

Durante l’incontro, i vertici di Confagricoltura Salerno hanno chiesto di avere i volumi dei rifiuti trattati in provincia ed un forte contingentamento delle autorizzazioni. “Ma alla prima richiesta non sono pervenute risposte, pur essendo presenti al tavolo autorità che avrebbero potuto fornirne e più che esaurienti – sottolinea il presidente Costantino a margine del Comitato.

Nella lettera al prefetto, il presidente di Confagricoltura Salerno Costantino, nel richiamare le istituzioni tutte al rispetto dei propri compiti ed alla protezione dell’ambiente – come fattore determinante del reddito agrario – sottolinea come “Il Pil agricolo della Piana del Sele sfiora tra indotto diretto ed indiretto i due miliardi e distribuisce reddito a circa 50mila famiglie. Già solo questi due semplici ma efficaci indicatori dovrebbero trasmettere quanto l’apparente indifferenza fin qui manifestata dalle istituzioni su questa emergenza rappresenti un atto di scelleratezza umana ed economica al pari di una perversa ed inspiegabile eutanasia”.

E ancora Costantino conclude dicendo “Noi vorremmo che il nostro settore venisse protetto, esaltato, incentivato e non mortificato in questo modo. Non vi è più tempo da perdere. Bisogna correre velocemente ai ripari e fare in modo che la fertile Piana del Sele non venga marchiata con lignominia di una nuova  Terra dei fuochi”.

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