Si è tenuta ieri a Napoli una conferenza per discutere del rischio cementificazione della fascia costiera campana e in particolare di quella cilentana, alla luce dei nuovi piani urbanistici in corso di adozione a Pisciotta e Centola. L’iniziativa è stata promossa da Italia Nostra, da sempre critica contro le azioni degli amministratori locali, accusati di scarsa attenzione alla tutela dell’ambiente.
Rischio cementificazione, la situazione di Pisciotta
Nel caso di Pisciotta il problema è sottolineato da tempo ed è sfociato anche in una serie di contestazioni che hanno raggiunto il Ministero. Il Puc, infatti, prevede nuove costruzioni: trenta dovrebbero sorgere nel sito dell’ex convento, nei pressi del centro storico, insieme ad un parcheggio. Una proposta che, secondo Italia Nostra, “determinerebbe uno stravolgimento inaccettabile del paesaggio e dell’immagine del borgo storico”. Ma non finisce qui: sotto accusa anche la scelta di ampliare del 20% i villaggi turistici che dovrebbero sorgere in aree caratterizzate da uliveti e terreni agricoli. “Siamo al cospetto di uno stravolgimento del territorio – hanno detto gli esponenti di Italia Nostra – contrabbandato per sviluppo e che confligge con il Piano Territoriale Regionale e non rispetta le indicazioni del Parco per le zone D. In realtà, per creare opportunità economiche che convincano i giovani a restare – Pisciotta in 30 anni è passata da 3000 a 2600 abitanti – e per destagionalizzare l’offerta turistica servirebbero servizi e mobilità, piste ciclopedonali, accessi alle spiagge, una sentieristica degna di tale nome”.
Puc di Centola: le preoccupazioni per Palinuro
Quanto a Centola, invece, a finire sotto i riflettori di Italia Nostra è la situazione di Palinuro. Anche qui si parla di “un rischio cementificazione”. Il piano urbanistico comunale adottato il 24 luglio prevede nuovi volumi edilizi per 125.787 metri cubi. Sono distribuiti tra diverse tipologie: nuovi alberghi, villaggi, affittacamere, campeggi, edilizia residenziale. C’è anche l’idea di un porto darsena alla foce del fiume Mingardo, nei pressi dell’Arco Naturale ed in un sito di importanza comunitaria.
“Come quello di Pisciotta, anche il Puc di Palinuro – ha sottolineato Italia Nostra – confligge con vari strumenti urbanistici sovraordinati, tra i quali il piano territoriale regionale della Campania, il piano territoriale di coordinamento della provincia di Salerno ed il Piano del Parco nazionale del Cilento e vallo di Diano”.
Insomma secondo l’associazione il Puc va rivisto. Alla conferenza di Napoli erano presenti anche Giuseppe Tarallo, ex Presidente del Parco, e Marco Sansiviero, consigliere comunale di minoranza del Comune di Centola il quale già nelle scorse settimane aveva lanciato una petizione per tutelare Palinuro.