I giochi di “strada” erano prediletti nelle ore di svago di quei bambini ora nonni da cui bisognerebbe prendere esempio per le nuove generazioni. Anche se l’origine di questo gioco sarebbe nato stando ad alcune ricerche già nella prima metà del ‘700.
U strummulo era una sorta di trottola in legno con la punta in ferro, ancora oggi se ne possono trovare in commercio varie riproduzioni. I giochi erano molto divertenti ma richiedevano grande precisione ed attenzione.
Il più semplice era far girare lo strummulo su se stesso per maggior tempo possibile gareggiando contro l’avversario.
Lo strummulo nel quadrato: con dei gessetti o un pezzettino di mattone veniva tracciato per terra un quadrato dove far girare la trottola senza farla mai uscire dalle linee o venirne a contatto, pena da pagare la squalifica dal turno.
Un’altra variante nel quadrato era far girare lo strummulo e l’avversario servendosi di piccoli bastoncini in legno da lanciare all’interno dell’area di gioco cercava di impedirne la tenuta in piedi e quindi aggiudicarsi la vittoria.
Giochi alla portata di tutti, costruiti con materiali poveri ma di “grande valore”.