Per l’emergenza cinghiali nel territorio del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano, e Alburni, sia dichiarato lo stato di emergenza nazionale. È quanto è emerso questa mattina a Vallo della Lucania, nel corso del consiglio monotematico convocato dal presidente dell’Ente, Tommaso Pellegrino, proprio per discutere dell’emergenza ungulati. Presenti tanti amministratori locali e soprattutto diversi agricoltori, arrabbiati per una situazione che sta creando non pochi danni; i cinghiali, infatti, devastano i terreni, distruggono le coltivazioni e vanificano gli sforzi degli imprenditori del settore agricolo.
Il presidente Pellegrino, nel suo intervento, ha ricordato, però, come il problema cinghiali non riguardi soltanto il comprensorio, ma diverse aree della nostra Penisola.
Inoltre, per quanto l’Ente sia riuscito negli anni ad attivare dei sistemi per evitare la diffusione smisurata di questi animali, la loro presenza nelle aree contigue fa sì che il territorio si ripopoli facilmente. Pertanto è necessario un intervento a livello più ampio per risolvere l’emergenza che interessi anche la regione Campania. Ma non solo: su proposta del sindaco di Stio, Natalino Barbato, è emersa l’opportunità di richiedere che venga dichiarata l’emergenza nazionale a causa della diffusione degli ungulati.
Una proposta accolta dal Consiglio dell’Ente che ha immediatamente deciso di fare voti a tutte le istituzioni, Regione e Governo, affinché si decida di intervenire con misure speciali. Barbato, in particolare, ha evidenziato come l’attuale legislazione non permette di andare oltre gli interventi già avviati. Sono necessarie ulteriori novità legislative per far fronte al problema. La speranza è che la proposta venga accolta in tempi brevi. Presto verrà chiesto anche un incontro con il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa.