L’estate è giunta al termine. Nel Cilento, in particolare quello costiero, la presenza di turisti si avverte ancora, soprattutto stranieri. Non ci sono però i flussi di luglio e agosto che hanno affollato centri più o meno piccoli. Il territorio, però, ancora una volta non fa registrare dati del tutto positivi: la stagione estiva, infatti, si chiude tra alti e bassi, con boom nei week end e nei venti giorni centrali di agosto e numeri meno positivo negli altri giorni della bella stagione. Si tratta, inoltre, di un turismo sempre più mordi e fuggi e meno stanziale.
Nulla a che vedere con i dati della Costiera Amalfitana. I comuni che più hanno fatto registrare incrementi di vacanzieri sono Ravello, Amalfi e Positano, continua a crescere.
Il Cilento, invece, è già in letargo: l’inverso in molti casi è giunto già allo scoccare della mezzanotte del primo settembre o qualche giorno dopo: alcuni lidi chiudono, così come le piccole strutture ricettive. Della destagionalizzazione tanto invocata dai politici, non c’è traccia, salvo rari casi. Colpa anche dei privati.
Pur in assenza di dati ufficiali, quindi, il Cilento non può dirsi soddisfatto, c’è molto da fare per evitare che il turismo si concentri principalmente ad agosto. Ma quali sono i problemi? Tanti e diversi, a partire dalle criticità del territorio, talvolta inaccessibile facilmente. Un primo passo è stato fatto con l’Alta Velocità e il Metrò del Mare, ma c’è da migliorare le strade e la speranza è che dall’apertura dell’aeroporto di Salerno anche il turismo in Cilento abbia dei benefici.