Esclusivo: rinvenuto nel “Museo d’Arte di Nantes” in Francia, un antico dipinto del “Miracolo dei pesci di San Francesco” ad Agropoli

La scoperta

Di Ernesto Apicella

Questo fine settimana sono volato in Francia, per visitare il “Museo d’Arte di Nantes”. Un amico agropolese, sapendo delle mie ricerche sul “Miracolo dei pesci” di San Francesco d’Assisi, mi ha invitato a Nantes, perché aveva ammirato ad Agosto, un bellissimo quadro esposto nel Museo, intitolato “San Francesco d’Assisi predica ai pesci”. Non potevo perdere l’occasione. Un dipinto del nostro “Miracolo dei pesci”, esposto in un famoso Museo francese, è una testimonianza di grande valore storico da recuperare e pubblicizzare. Nel corso della visita al “Museo d’Arte di Nantes”, ho consegnato alla Direzione del Museo, un accurato Dossier riguardante il “Miracolo dei pesci” di San Francesco d’Assisi, avvenuto ad Agropoli nel 1222. Nel Dossier, oltre a presentare le varie fonti storiche, ho anche inserito tutte le mie ultime ricerche sulla presenza del Santo ad Agropoli.

Nantes, situata sulla confluenza dei fiumi Loira ed Erdre, è la capitale storica della Bretagna. Il centro antico invita a passeggiare alla scoperta della cattedrale gotica di Saint-Pierre-et-Saint-Paul (S.Pietro e S.Paolo); del castello dei duchi di Bretagna, risalente al XV secolo; del suggestivo quartiere di Bouffay con le sue case in legno; degli edifici del XVIII e XIX secolo; del lungofiume, detto “Quai de la Fosse”. Da non perdere gli affascinanti giardini giapponesi dell’isola di Versailles. Oltre al Museo di Belle Arti, da visitare il Museo di Storia Naturale, il “Museo dei Duchi di Bretagna” ed il “Museo di Jules Verne”, dove sono esposti numerosi cimeli del celebre scrittore, originario della città. Per chiudere una visita al “Passage Pommeraye”, via dello shopping e splendida galleria del XIX secolo.

Il Museo fu aperto al pubblico nel 1830, in rue du Calvaire. Dal 1893, fu ospitato in rue Clemenceau, in un edificio della fine del XIX secolo, dichiarato nel 1975 “Monumento storico”. Chiuso al pubblico nel 2012 per lavori di ristrutturazione, per cinque anni, l’ex Museo delle Belle Arti ha beneficiato di estesi lavori di ampliamento e ristrutturazione. Dalla sua riapertura, il 23 giugno 2017, questo luogo offre un ambizioso programma culturale per tutti.

La creazione del grande “Museo d’Arte di Nantes”, è allo stesso tempo un progetto culturale, artistico e culturale, nonché educativo. Il Museo ospita tutte le forme di creazione, dall’arte antica all’arte contemporanea: pittura, video, fotografia. Il vasto progetto di riabilitazione museale comprende un’estensione di 2.000 m² di spazio espositivo, con la creazione di un auditorium e di sale didattiche. E’ il 6° Museo di Francia ed ospita 10.000 opere, dai “Primitivi italiani” ai grandi movimenti artistici contemporanei. Mostre temporanee e attività culturali rafforzano la collezione permanente, per illuminare il visitatore sull’opera di un artista o su un periodo storico. Il suo tetto di vetro, la sua facciata, la sua scala monumentale sono protetti come monumenti storici.

Nella sala 23 del “Museo d’Arte di Nantes” è esposto il dipinto “San Francesco d’Assisi predica ai pesci” di Luc-Olivier Merson. L’artista nato a Parigi il 21 maggio 1847, era figlio del pittore e critico d’arte Charles-Olivier Merson (1822-1902). Luc-Olivier Merson vinse il “Prix de Rome” nel 1869 con “Le Soldat de Marathon“. Nel 1875 vinse la medaglia di prima classe nel “Salon des artistes français” e nel 1886, la medaglia d’onore all’Esposizione Universale di Parigi. Nel 1891 ricevette l’onorificenza di “Cavaliere della Legion d’Onore” e nel 1892 fu nominato all’Académie des Beaux-Arts. Dal 1905 al 1911, fu direttore del laboratorio a l’Ecole Nationale Supérieure des Beaux-arts. Luc-Olivier Merson dipingeva soprattutto soggetti religiosi e storici. Tra le sue opere le grandi decorazioni del Municipio di Parigi e per numerose Mostre Universali, dipinti sparsi da Orsay a Boston, illustrazioni di Hugo o Mérimée. Luc-Olivier Merson è molto apprezzato negli ambienti filatelici o numismatici per le sue illustrazioni di banconote. Poco prima della sua morte, egli ricevette la medaglia d’onore al “Salon des artistes français” per l’insieme delle sue opere. Morì a Parigi il 19 novembre 1920.

Scheda del dipinto

Titolo: San Francesco d’Assisi predica ai pesci;

Autore: Luc-Olivier Merson;

Stile: Simbolismo;

Genere: Pittura Religiosa.

Una recenzione al dipinto fu redatta da Edmond Circa nel 1886 e pubblicata sul giornale “Il Decamerone del Salone di Parigi”: “ Luc-Olivier Merson, un pittore religioso che nel miracolo ha trattato con gusto squisito la leggenda di San Francesco d’Assisi che predica ai pesci. L’esecuzione di questa tela è fine e attillata, il colore ha più accento che nelle grandi composizioni del giovane artista: ecco forse il suo miglior dipinto”. Nel video pubblicato di seguito, Cyrille Sciama, Direttore Generale del “Museo dell’Impressionismo”, racconta ed illustra la storia del dipinto “San Francesco d’Assisi predica ai pesci”:“Con questo dipinto, Luc-Olivier Merson vinse la medaglia d’onore al Salone di Parigi del 1886. Il premio in denaro fu di 2000 franchi, somma consistente per l’epoca. Il dipinto fu elogiato all’unanimità dalla stampa dell’epoca. A fine Esposizione, l’opera fu acquistata dalla città di Nantes. Nel dipinto si vede il Santo, con il suo fedele lupo, che dalla riva del mare predica ai pesci. Intorno a lui dei fedeli. Tutto intorno un paesaggio molto morbido, tipico dell’Italia. Va detto che Merson era una studente di Villa Medici a Roma ed aveva visitato vari paesi italiani. In Italia realizzò una serie di bozzetti preparatori. Di interessante è che in questo dipinto si trovano due atmosfere differenti: a sinistra, il Santo e i fedeli sono in ombra; a destra, la luce divina inonda il paesaggio, mentre San Francesco è lì, per restituire una parola di appagamento e pace. Un’atmosfera molto religiosa, che annuncia la fine del secolo”.

Un’altra missione francescana è compiuta. Questa ennesima esclusiva ricerca storico-religiosa, ci conferma la presenza di San Francesco d’Assisi ad Agropoli e del suo “Miracolo dei pesci”. La strada come al solito è lunga e tortuosa. Resa più difficile da gente che per interessi personali, ostacola la crescita sociale, culturale ed economica di Agropoli. Vado avanti…e che San Francesco d’Assisi sia con tutti noi.

Vi ripropongo tutti i miei articoli dove ho presentato le inedite ed esclusive testimonianze sulla presenza di San Francesco d’Assisi ad Agropoli, nonché tutte le fonti storiche fino ad oggi conosciute:

9 marzo 2015

Anno Domini 1219, San Daniele Fasanella incontra San Francesco d’Assisi ad Agropoli. Trovato l’unico dipinto denominato il “Miracolo di S.Francesco ad Agropoli” nel Convento francescano di Belvedere Marittima.

N.B. Questo dipinto grazie allo studio di Carlo Andreoli, realizzato e pubblicato l’1 maggio 2018, è stato riconosciuto, purtroppo, come il “Miracolo delle mele”,compiuto a ROMA da San Francesco d’Assisi;

 

3 ottobre 2017

Agropoli…il Vecchio ed il Convento di San Francesco.

Un’eccezionale testimonianza del 1914”;

 

11 febbraio 2018

Agropoli: San Francesco d’Assisi, lo Scoglio e la Croce.

Issiamo sullo Scoglio un Tau di legno di ulivo, il segno Spirituale più caro a San Francesco;

 

3 ottobre 2018

San Francesco ad Agropoli…l’ultimo Mistero.

Nel Convento “Santa Maria degli Angeli” di Marano (NA), ritrovato un affresco del XVIII secolo realizzato dal pittore Angelo Mozzillo”;

10 ottobre del 2018

Oggi si venera S. Daniele Fasanella da Belvedere.

Storico il suo incontro avvenuto ad Agropoli nel 1219 con San Francesco d’Assisi”;

 

26 Dicembre 2018

Nel 2019 ad Agropoli, il “Presepe Vivente con San Francesco d’Assisi e San Daniele Fasanella” da un’idea di Ernesto Apicella”;

 

11 Gennaio 2019

“Qual era il volto di San Francesco quando venne ad Agropoli?”

 

24 gennaio 2019

Rinvenuta una lettera che certifica la presenza di

San Francesco d’Assisi ad Agropoli nel 1222”;

 

10 marzo 2019

Sulle tracce di San Francesco d’Assisi ad Agropoli”;

 

20 marzo 2019

Ritrovato un altro affresco del Miracolo dei pesci di San Francesco d’Assisi. (Un’opera proveniente dalla Chiesa di S. Rocco di Bergamo, realizzata dal pittore milanese Federico Ferrari/io nel 1759);

 

28 maggio 2019

L’affresco ritrovato…San Francesco, Sant’Antonio ed il “Miracolo dei Pesci”, (Scuola Italo Fiamminga nel XVII secolo);

 

11 Luglio 2019

Volando a Cracovia sulle tracce del Poverello d’Assisi e del Miracolo dei pesci ad Agropoli”. E’ la storia del ritrovamento di un antico libro in polacco, mai menzionato, che narra della presenza di San Francesco d’Assisi ad Agropoli;

25 Luglio 2019

Dal Brasile al confine del vecchio Messico, due artisti naïf interpretano il “Miracolo dei pesci” di San Francesco d’Assisi ad Agropoli.

 

15 agosto 2019

Dalla Francia, un antico e stupendo dipinto dedicato all’unico “Miracolo dei pesci” di San Francesco d’Assisi, avvenuto ad Agropoli nel 1222

Dipinto esposto nella chiesa di San Maurizio di Mommenheim, catalogato come: “Predicazione ai pesci di San Francesco d’Assisi” di Martin Feuerstein, realizzato nel 1892.

 

31 agosto 2019

Rinvenuto a Terrassa in Spagna, un importante pannello in ceramica del XVII secolo che rappresenta il “Miracolo dei Pesci” di San Francesco d’Assisi. Il pannello si trova nel chiostro dell’ex Convento di San Francesco d’Assisi. E’ attribuito al maestro Lorenzo Passoles ed è stato realizzato tra il 1671 ed il 1673.

 

Fonti storiche conosciute:

 

Padre Rodolfo ( Petrus Rodulphius episcopus ) da Tossignano (Teologo Francescano), “Historiarum Seraphicae Religionis libri tres”, edito a Venezia 1586:

“(…)Locus Agropoli: ibi est scopulus ubi, B.Franciscus praedicabat piscibus (…)”.

“(…)Località di Agropoli: li è lo scoglio dove, S.Francesco predicò ai pesci (…)”;

 

A.R.P.F. Luca Waddingo (Wadding) Hiberno (Francescano,Storico), “Annales Minorum(Annali Minori). In quibus res omnes trium ordinum a s. Francisco institutorum ponderosius et ex fide asseruntur, et praeclara quaeque monumenta ab obliuione vendicantur”.

8 voll., Sumptibus Claudii Landry, Lugduni 1625-1654: “(…) In Custodia Principatus extruxit locum Agroboli, Mariano Agripoli, postquam ex alto scopulo, populo durae fidei spectante, cofluentibus ad litus piscibus praedicavit(…)”.

“(…)Nella Provincia di Principato ( S.Francesco) costruì un convento ad Agropoli, secondo Mariano (da Firenze) Agripoli, dopo che da un alto scoglio, alla presenza del popolo incredulo, (San Francesco) predicò ai pesci che confluivano in quel lido(…)”;

 

P.Candido Chalippe Recolletto, Vita del serafico Patriarca S.Francesco di Assisi” (1728).

Libro quarto: “(…) Si partì al principio dell’anno 1222 per andar nella Terra di Lavoro, nella Puglia, e nella Calabria; e durante questo viaggio, il Signore di Lui si servì per operare gran Miracoli(…)”. A pagina 216:”(…) Gli abitanti d’Agroboli, che alla prima erano stati insensibili a’ suoi discorsi, furono da compuzione trafitti, e gli diedero un convento, dopo d’esser veduti rimproverar la durezza dei’ loro cuori da una quantità di pesci, che Iddio fece adunar intorno ad uno scoglio, d’onde Francesco predicava la verità, che quel popolo ascoltar non voleva(…)”;

 

Gatta Costantino (Medico e Storico), “Memorie topografiche-Storiche della Provincia di Lucania” Napoli 1732. (Il Gatta attinse le notizie sulla presenza di S.Francesco ad Agropoli dal libro del Marchese Perez Francesco Navarrete Racconto istorico dell’antica, vera ed universale tradizione del sacro Sacco di S.Francesco d’Assisi, e de’ prodigj operati verso de’divoti per virtù del medesimo sacco,che si conserva in Montella, diocesi di Nusco in questo Regno di Napoli da’ rr. pp. Minori Conventuali”, edito nel 1710).

Gatta, Par.III, Cap.IV, pagina 295:

“(…) In essa(Agropoli)il P.S.Francesco d’Assisi vi fondò un Monistero, ed operovvi gran maraviglie spezialmente allora quando mal gradito da quei Paesani, alieni di sentire la parola d’Iddio , egli per tanto si condusse al mare su di uno scoglio, ed ivi predicando accorse una gran moltitudine di Pesci, quasi ascoltarlo vollero; profetizzò indi che quel scoglio, che servito l’aveva da pulpito, benchè col tempo sarebbe mancato molto della sua grandezza, con tutto ciò l’acque non l’avrebbero mai superato. Il vaticinio si è puntualmente avverato; imperocchè consumato le pietre da quel masso da’ fedeli, che le prendono per divozione, avendole sperimentate di miracolatà virtù in guarir le febbri, e nonostante, che tal scoglio stia presentemente quasi al piano dell’acque, per qualsiasi turbazione o fortuna di mare, mai arrivano a coprirlo. (…);

 

Giuseppe Antonini,(Avvocato e Storico) “La Lucania” Discorsi”. Napoli, 1795. Volume Primo, Parte Seconda, discorso Terzo, pagina 259: “(…) Su d’uno scoglio, mezzo miglio da qui lontano (da Agropoli), è posto un picciolo Monistero di Monaci Francescani, che perché lontano, né affatto vede il fiume, è stimato di buon aria. Dicono, che il luogo fosse stato eletto dallo stesso S. Francesco, e fino ne raccontano un miracolo, che altri potranno nelle Cronache di questa Religione osservare.(…)”;

 

Matteo MazziottiBaronia del Cilento”, 1904. A pagina 28 narra la vicenda del Santo ad Agropoli, con riferimento ad un inedito di Gian Cola Del Mercato: “Commento agli Statuti del Cilento”;

 

Nicola Forenza La leggenda di S.Francesco”, Lavello 1926. Cita: C.Gatta e F.Navarrete;

 

Michele Rinella Il Castello Greco-Bizantino e il Convento Francescano di Agropoli”, Edizioni “La Prora, Milano” 1954. Cita: M.Mazziotti, F.Navarrete, C.Gatta;

 

Mario Vassalluzzo Castelli, torri e Borghi”, 1969. Pagine 58/59 cita: L.Wadding e M.Rinella;

 

Piero Cantalupo Acropolis”, 1981. Pagina 43 cita: L.Wadding. Anche se ritiene che la presenza di S.Francesco ad Agropoli sia da collocarsi nell’estate-autunno del 1220, cioè al ritorno dalla missione in Terra Santa;

 

EbnerChiesa, Baroni e popolo nel Cilento”, 1982. Nel Volume primo a pagina 462/463 cita: L.Wadding, C.Gatta e G.Antonini;

 

A.Infante S.Francesco d’Assisi ad Agropoli”, Ed.L.U.I. Agropoli 2000. Cita: P.Rodolfo, L.Widding, F.Navarrete e M.Rinella;

 

G.Palma G.De Feo Maratea S.Francesco ad Agropoli”, Ed.Sirio 2014. Citano: C.Gatta, F.Navarrete, L.Wadding.

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