Una indagine dovrà chiarire se sussistono responsabilità per la morte di Simon Gautier, il giovane turista francese caduto in un dirupo durante un’escursione il 9 agosto in Cilento e trovato ormai senza vita nove giorni dopo.
Il patrigno Olivier Compte scrive una lettera al presidente del 118 nazionale Mario Balzanelli alla ricerca di risposte che le istituzioni italiane non hanno ancora fornito ai genitori. Restano infatti i dubbi sui tempi dei soccorsi e sulle indagini avviate per localizzare il giovane.
Per la ricerca del ragazzo erano stati stati utilizzati cani molecolari, addestrati per muoversi in territori montani, elicotteri e droni. Tanti i volontari della Protezione civile che hanno battuto la zona, insieme a una ventina di amici di Simon, giunti dalla Francia. A dare l’allarme era stato proprio l’escursionista francese con una telefonata al 118, venerdì 9 agosto verso le nove del mattino. Simon ha chiesto aiuto dicendo di essere ferito alle gambe per essere caduto in un dirupo. «Mi potete aiutare. Sono caduto, ho due gambe rotte», chiedeva aiuto il giovane, dicendo di non sapere dove si trovava e chiedendo di essere localizzato. «Non vi possiamo localizzare, siete in casa, per strada, da solo?», gli domanda l’operatore del 118. «In realtà sono in campeggio, o meglio sto camminando da solo». 118: «Lei è caduto in una scarpata o in pianura?». Simon: «No, in scarpata, mi potete aiutare?. Sono partito questa mattina da Policastro verso Napoli». 118: «Quindi da Policastro verso Napoli, ma su che strada?».
Simon: «All’inizio c’era un sentiero poi l’ho perso». 118: «Ora provo con i carabinieri a localizzare il cellulare. Tenga libero il suo cellulare». Da quanto ricostruito, il 27enne, giovedì 8 agosto, dopo essere giunto in treno alla stazione ferroviaria di Policastro, avrebbe dormito in tenda sulla spiaggia di Scario. Avrebbe, poi, spento il proprio cellulare durante la notte per riaccenderlo intorno alle 6 e mezzo del mattino, quando, presumibilmente, ha iniziato il suo percorso escursionistico, diretto da Policastro a Napoli. Ciò é stato confermato dalla madre di Simon, Delfina Godard. «Simon prima di partire ha lasciato una mappa del percorso, ma non so se mio figlio ha cambiato idea ed ha preso un altro percorso», ha detto la donna. Simon Gautier viveva a Roma e frequentava un dottorato in Storia dell’arte, dopo essersi laureato alla Sorbona. Era un appassionato di escursionismo e non è la prima volta che si era cimentato in imprese del genere.