Profonda preoccupazione esprime il Presidente della Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) di Salerno Gaetano Pascariello, per gli innumerevoli danni danni causati da cinghiali selvatici nelle aziende agricole nella provincia di Salerno. “Le segnalazioni degli associati alla CIA sono oramai quotidiane ma purtroppo gli Enti preposti manifestano una totale assenza nell’affrontare il problema. Problema che riguarda principalmente aree collinari e montane interne caratterizzate da produzioni agricole il cui valore unitario – spesso – non compensa il lavoro ed i costi sostenuti dall’agricoltori”, fa sapere.
“La farraginosità delle procedure e le modalità di valutazione portano spesso all’abbandono delle richieste di indennizzo e l’agricoltore, a volte, ricorre a soluzioni fai da te che possono diventare estremamente rischiose. La stima dell’indennizzo, che nelle aree Parco viene fatta dai carabinieri, è un momento in cui l’agricoltore si confronta, spesso, con procedimenti valutativi che alla fine gli portano un ristoro di poche decine di euro, oltre al danno la beffa”, aggiunge Pascariello. Nell’area Parco, tra l’altro, i regolamenti riportano lunghi articoli per definire “cosa non deve essere indennizzato”: ad esempio il Parco del Cilento non ristora i movimenti superficiali di terreno causati dallo scavo che effettuano i cinghiali nella loro ricerca di cibo. Quindi un coltivatore di nocciole che spende centinaia di euro per pareggiare le sue superfici per effettuare la raccolta deve supinamente accettare l’evento.
“Il fenomeno – evidenziano dalla CIA – risulta ingovernabile ma i problemi riguardano solo gli agricoltori i quali sono il vero ed unico presidio del territorio in quanto è l’agroecosistema che caratterizza la maggior parte del nostro paesaggio e del nostro ambiente. L’abbandono delle coltivazioni e lo spopolamento delle aree interne sono anche il risultato di politiche sorde che non aiutano la popolazione che risiede in queste zone. Quali prospettive di futuro ha un giovane agricoltore che vede distrutto in un attimo un raccolto per il quale ha lavorato un anno intero ?”
Cia Salerno richiede un tavolo regionale per definire immediatamente una linea strategica che affronti il problema cinghiali e che preveda: la creazione di un ufficio unico di riferimento, a livello regionale, che si avvalga di personale tecnico qualificato per la stima dei danni, la semplificazione nelle procedure anche avvalendosi di moderni sistemi di comunicazione (basterebbe un messaggio telefonico) che consenta di verificare tempestivamente il danno, il riconoscimento del danno reale causato dalle immissioni di cinghiali selvatici che ristori in modo adeguato le produzioni e che contempli anche le lavorazioni e le sistemazioni idrauliche superficiali e le strutture aziendali. Contestualmente occorre che la Regione si attivi per una reale semplificazione delle procedure urbanistiche relative alla realizzazione di recinzioni ed a reperire idonei fondi per il finanziamento delle stesse.
Ma per non creare un territorio pieno di recinti occorre che si avvii anche un serio programma scientifico per la riduzione delle popolazioni di cinghiali avvalendosi del supporto dell’Università. “Cia Salerno è sempre disponibile ad accogliere ogni istanza dei propri agricoltori”, il Presidente Gaetano Pascariello sarà presente nei prossimi giorni nelle aree maggiormente colpite per una serie di incontri finalizzati a raccogliere le indicazioni degli iscritti. Contestualmente gli uffici tecnici e legali della Confederazione Italiana Agricoltori di Salerno sono a disposizione per la risoluzione delle problematiche di maggiore rilievo.