Nel Cilento è sempre più allarme cinghiali: l’ultima segnalazione arriva dai residenti dei Comuni di Gioi e di Stio. Gli ungulati, di fatti, sempre più spesso si avvicinano alle abitazioni e devastano i raccolti nonostante le precauzioni dei poveri contadini: patate, cereali, ortaggi e in questo periodo anche i vigneti vengono distrutti dai mammiferi sempre più fuori controllo.
“Da un pò di tempo a questa parte si sta assistendo ad un lento e costante abbandono delle campagne situate nel territorio del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni – dichiara un agricoltore del comune di Gioi – tra le tante cause negli ultimi anni si è aggiunta la crescente presenza di cinghiali; ormai fuori controllo che recano danno alle coltivazioni che gli agricoltori approntano con fatica ma guidati dalla passione e dall’amore verso il proprio territorio. I pochi agricoltori rimasti, dopo aver perso tempo e soldi per recintare il proprio campo utilizzando tutti i tipi di recinzione suggerita dagli organi competenti, assistono impotenti allo scorrazzare dei cinghiali nel proprio campo o in quello limitrofo; si osservano camminare con prole in qualsiasi luogo e soprattutto a qualsiasi ora del giorno e della notte. La presenza così massiccia dei cinghiali nel territorio cilentano è sicuramente causata dalla mancanza di controlli naturali, ad esempio presenza di predatori che ne limiterebbero il numero, ma anche dalla scarsa azione delle istituzioni, che interpellate dai diversi agricoltori in cerca di aiuto, sono sempre apparse refrattarie a trovare soluzioni. Forse chi lavora nei diversi enti o chi li presiede(regione, provincia, parco), si affida alla capacità di resilienza del popolo cilentano. Vorrei dunque risvegliare i tanti dirigenti e dire che la gente è stanca e non ha più risorse per andare avanti . Affidarsi sempre e unicamente alla capacità di arrangiarsi del singolo è vergognoso e avrà come unico risultato l’abbandono del territorio”.
A Stio Cilento, invece, è Pasquale Guariglia a denunciare i danni da fauna provocati dagli ungulati in un fondo di sua proprietà. “Una situazione insostenibile”, racconta Guariglia che ha già presentato il caso alle autorità competenti. Non è la prima volta che le sue coltivazioni vengono distrutte dai cinghiali ma anche da altri animali presenti nell’area del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. L’ultimo episodio nei giorni scorsi con enormi danni al suo vigneto.