Clamoroso a Vallo della Lucania: Pietro Miraldi lascia l’incarico di consigliere comunale

"Non ci sto, io sento il dovere di non starci"

Di Ernesto Rocco

Pietro Miraldi si dimette da Consigliere Comunale di Vallo della Lucania e prende le distanze dal movimento 5 Stelle.

In un lungo post su Facebook ha spiegato la sua decisione:

Non ci sto, io sento il dovere di non starci.
Ero indeciso quale frase scegliere per meglio rappresentare questa mia scelta, decisa e ponderata. Oramai sono diversi giorni che ci sto pensando, all’indomani dell’accordo di governo con il Pd, non sono d’accordo, non lo digerisco, non mi va. Lo scrissi subito a Luigi Di Maio ragazzo che ammiro e stimo, mi rispose di aspettare la votazione su Rousseau. E ci credevo, credevo che la base attivista fosse per il no, invece anche in questa occasione mi sono ritrovato minoranza. Ho atteso e sperato che almeno questa mia fortissima delusione fosse un po’ lenita dalla nomina di Castiello a sottosegretario. Si è consegnato il paese alla sinistra, io in fondo uomo di sinistra non lo sono mai stato. Io sono quello della meritocrazia, della crescita, degli aiuti alle imprese, magari anche dei condoni, intesi come aiuti a chi non ha potuto pagare. La giustificazione dei tanti, è quella di dire “sennò si consegnava il paese a Berlusconi e a Salvini”.Si consegna il paese a chi vuole un popolo.Io sono per chi viene eletto democraticamente e non scelto a tavolino.

Anche Beppe Grillo lo ripeteva più volte in occasione dell’incontro in diretta streaming con Renzi. Io sono quello contro i sindacati perché consapevole, che sono stati rovina dell’Italia, e poi invece ad ogni governo c’è li ritroviamo addirittura ministri ben vestiti. E oggi consentitemi, non posso leggere, ma una cosa è il governo centrale, una cosa sono le regioni o i comuni. No. I matrimoni sono tra persone che si dividono tutto, non si va con la moglie in chiesa e con l’amante a cena. Quindi cari portavoce campani, come potete solo immaginare di andare a cena o in chiesa con De Luca?

Quando scherzosamente dico, che io non per forza debbo fare politica, ma posso fare il gelataio voglio dire, “ragazzi fate altro ma mantenete la dignità e la coerenza, che è quella che vi ha portato al 33% e che mai conquisterete più”.
I cittadini vogliono risposte, concretezza.E Pd sono i tanti sindaci anche del Cilento che negli anni si sono spartiti i vari enti di governo, comunità montane, parco, consorzi vari e sappiamo tutti come sono stati amministrati.

Fallimento totale.Fallimento come la Yele per esempio, società che gestiva il servizio di raccolta rifiuti e che io ne ho denunciato pubblicamente la gestione. Mi ha seguito qualcuno? In un paese pieno di tutte le forze di polizia, procura, tribunale etc “nessuno” ,inclusi anche i cittadini.Pd sono anche molti dei 37 sindaci del piano di zona ai quali ho denunciato su come vengono sottratti soldi pubblici. Nessuna risposta.
Ecco io con questi politicanti dì mestiere non mi siedo ad amministrare.La mia non è una resa sia chiaro, anche perché la politica la continuerò a fare, ce l’ho nel sangue, ma tra la gente e non più dagli scranni di un consiglio comunale, non ha senso, per raggiungere quali risultati poi.
Chi è in maggioranza è stato scelto dal popolo ed ha i numeri per farlo, ed il popolo sceglie il governo che si merita.Io ho tante cose da fare.Ho dei figli e dei genitori amabilissimi, un lavoro che adoro, amici che mi vogliono bene e tantissime passioni da coltivare.Qualcuno mi dice di avere delle responsabilità.

Chi mi ha votato vuole essere rappresentato, ha creduto in me.Sicuramente. Ma il motto del Movimento è (o era?) uno vale uno. Chi mi succederà sarà ben in grado di farlo.
Avrò sbagliato tante cose e chiedo scusa se ho deluso qualcuno, ma sono consapevole che ho dato tanto in questi anni .Ringrazio tutti, elettori, compagni di viaggio di questa avventura politica ai quali invito ad impegnarsi sempre più per l’azione civica.È bello vedere cittadini che sottraggono il loro tempo per dedicarsi agli altri affinché tutto funzioni per il meglio.Ringrazio i tanti dipendenti comunali, anche quelli che non ci sono più, che negli anni hanno collaborato con me.E soprattutto ringrazio chi ha sopportato il mio difficile carattere.Sono un passionale un romantico sono di quei calciatori legati alla maglia, ma quanti ne sono rimasti?
Io sono quello che sogna il giro di campo alla sua ultima partita e tutto il pubblico in piedi.
Qualcuno continua a dire, se saremmo in tanti a sognare il sogno diventa realtà,evidentemente il sogno era solo mio.

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