PADULA. Giovedì 29 agosto, ore 19:00, nella restaurata chiesa di Sant’Antonio il “Circolo sociale carlo alberto 1886”, presenta il nuovo libro del prof. Carmine Pinto “La guerra per il mezzogiorno – italiani, borbonici e briganti 1860-1870“, edito da Laterza.
Dopo i saluti di Felice Tierno -presidente del Circolo, di Paolo Imparato –sindaco di Padula, di Michele Albanese, direttore generale della Banca Monte Pruno e di Raffaele Accetta, presidente della comunità montana Vallo di Diano, dialogherà con l’autore il giornalista Giuseppe D’Amico.
Durante la serata ci sara’ anche l’esibizione del musicista giovanni di donato, giovane ed affermato chitarrista di polla.
Carmine Pinto è professore ordinario di Storia Contemporanea presso l’Università degli Studi di Salerno, titolare delle cattedre di Storia delle Istituzioni Contemporanee e Storia dell’Ottocento. Si occupa di Storia Politica Militare. Le sue linee di ricerca si concentrano sui conflitti Mediterranei e Latino Americani nel XIX secolo, sulla Guerra nell’Ottocento Italiano e sui sistemi politici del XX secolo. Dirige il Centro di Ricerca sui conflitti in Età Contemporanea e il programma di Dottorato di Ricerca in Studi Letterari, Linguistici e Storici dell’Università di Salerno.
Negli anni postunitari la guerra al brigantaggio, dopo decenni in cui è stata relegata a poche righe nei manuali di storia contemporanea, è tornata al centro dell’attenzione: eroica resistenza meridionale al colonialismo sabaudo o sfida allo Stato di bande criminali? E’ questo l’interrogativo che ha mosso l’Autore in una ricerca vasta e plurale, andando oltre “tifoserie” e punti di vista “inamovibili” che hanno connotato anche tanta parte della storiografia italiana.
“La prima guerra italiana -sostiene Pinto- si combatté nel Mezzogiorno tra il 1860 e il 1870, il movimento unitario e le Istituzioni del nuovo Stato si scontrarono con borbonici e briganti napoletani. Tutto iniziò nell’agosto del 1860, dopo la trionfale spedizione di Giuseppe Garibaldi in Sicilia. Nel giro di poche settimane il dispositivo militare duo-siciliano si ritirò nel continente, lasciando solo una guarnigione a Messina. A Napoli, il re Francesco II sembrò incapace di arrestare la valanga che stava travolgendo il suo regno. Così, quando la guerra giunse sul continente, nessuno pensava che sarebbe durata quasi un decennio”.
Questo libro, tra i più venduti in Italia (Sezione Saggistica) per la novità di materiali e documenti usati e per la vastità delle ricerche compiute, offre una prospettiva sulla guerra del brigantaggio che innova interpretazioni fino ad oggi date per acquisite. Il libro è già stato presentato in numerose città della Campania e di altre Regioni riscuotendo notevole successo al punto che è già alla seconda edizione.