SAN GIOVANNI A PIRO. “Nei prossimi giorni presenteremo un’apposita e circostanziata memoria di persona offesa alla procura di Vallo della Lucania in cui proporremo alcuni spunti di indagine in merito alla tragedia di Simon”. Lo ha detto all’ANSA Maurizio Sica, legale della famiglia di Simon Gautier, il giovane escursionista deceduto nel Cilento. Il legale tiene a precisare: “I genitori di Simon vogliono che si indaghi soltanto perché la morte del figlio non sia inutile. Si spera che tutto ciò serva ad evitare altre tragedie simili”.
“Al padre di Simon, in questo momento, resta soltanto il ricordo della voce del figlio che chiede aiuto in una disperata telefonata al 118. In lui non prevale affatto alcun sentimento di rabbia” aggiunge l’avvocato.
La tragedia di Simon Gautier
Simon Gautier, turista francese di 27 anni, è deceduto lo scorso 9 agosto nel corso di un’escursione nel Cilento. La vicenda ha tenuto col fiato sospeso Italia e Francia per nove giorni, il tempo impiegato dai soccorsi per le ricerche del giovane il cui corpo senza vita è stato, poi, rinvenuto in un crepaccio la sera di domenica 18 agosto.
Le indagini per omicidio colposo
Ora l’attenzione si sposta sulle indagini in corso da parte dei magistrati vallesi; è stato aperto un fascicolo d’inchiesta contro ignoti per omicidio colposo. Sono stati acquisiti diversi atti. Le indagini tendono a fare luce su cosa sia successo nelle prime 24 ore, quando non era ancora chiaro su quale sentiero escursionistico si fosse avviato Simon. Per le indagini sarà anche fondamentale la relazione del medico legale che sarà depositata entro i prossimi 45 giorni. Una volta resa nota,potrebbero anche esserci novità in tema di registro di indagati.
Morte di Simon Gautier, gli interrogativi
Restano diversi interrogativi: efficienza dei soccorsi e il tempo impiegato per ritrovare il corpo senza vita di Simon. Ed ancora, come sottolineato dall’avvocato Sica: “Verificheremo se esistono in Italia particolari protocolli da seguire quando si ricevono richieste di aiuto attraverso i numeri di emergenza.Secondo noi dovrebbero essere a rispondere operatori con tanta professionalità e che magari sappiano parlare diverse lingue.Con questo non accusiamo affatto l’operatrice del 118 che ha risposto alla richiesta di aiuto di Simon. Lo ribadisco: la famiglia Gautier vuole che si faccia chiarezza soltanto per evitare altre tragedie, forse evitabili in un Paese come l’Italia in cui è molto sviluppato il turismo”.