Castellabate, sigilli al mattatoio comunale: Lo Schiavo chiede chiarimenti

Il mattatoio sequestrato dalla guardia costiera per assenza di depuratori e vasche per la raccolta delle acque

Di Redazione Infocilento

CASTELLABATE. Risale al luglio scorso un’operazione della Guardia Costiera di Argopoli che, a seguito di una serie di sopralluoghi e rilievi analitici delle acque di balneazione, ha individuato un’attività commerciale adibita a “mattatoio”, ove erano riscontrate diverse “criticità strutturali nella gestione delle acque di scarico del processo produttivo”.

In particolare, veniva accertata e contestata sia la mancanza di un impianto di depurazione delle acque di lavorazione, sia l’assenza di idonee vasche per la raccolta delle acque di prima pioggia dei piazzali circostanti l’opificio, le quali confluivano senza alcun trattamento in un canale idrico superficiale “a tempo”, che con l’arrivo delle piogge torrenziali confluivano direttamente nelle acque marittime ricomprese nella zona “B” dell’Area Marina Protetta (leggi qui).

In attesa che la giustizia faccia il suo corso, il consigliere del gruppo di minoranza SiAmo Castellabate, Alessandro Lo Schiavo, ha presentato un’interrogazione al Comune per far luce sul caso, definendo “preoccupante” il quadro della vicenda e sottolineando come il comune non abbia ad oggi provveduto ad una smentita o una rettifica.

“Considerata la sospensione del processo lavorativo con tombamento di tutte le feritorie mediante cemento, considerato che la gestione del mattatoio comunale da diversi anni è nelle mani di un privato”, Lo Schiavo chiede notizie sul caso al primo cittadino Costabile Spinelli.

Condividi questo articolo
Exit mobile version