Si indaga per omicidio colposo. La Procura delle Repubblica presso il Tribunale di Vallo della Lucania, sulla morte di Simon Gautier, ha aperto un fascicolo di indagine contro ignoti. Al momento non ci sono persone iscritte nel registro degli indagati. Il Procuratore Capo Antonio Ricci con il sostituto procuratore Luigi Spedalieri stanno raccogliendo tutti gli elementi utili per accertare se ci sono state responsabilità in eventuali ritardi nella macchina dei soccorsi che per nove giorni ha lavorato per il ritrovamento dello sfortunato turista francese.
Simon sarebbe morto subito dopo la telefonata di richiesta di aiuto. Ma restano i dubbi sollevati da amici e familiari del ragazzo e rimbalzati anche sui media d’Oltrealpe in rifermento alla tempistica degli interventi e sulla mancata geolocalizzazione del cellulare di Simon. Sistema di geolocalizzazione delle chiamate di emergenza del quale non dispone il 118 che ha richiamato ed inviato un sms a Simon senza ottenere risposte. Su eventuali mancanze e ritardi dovrà far luce la Procura di Vallo della Lucania che ha già chiesto e sequestrato tutta la documentazione relativa al caso al 118 della Basilicata a cui è stata passata la telefonata di Simon.
L’indagine è tesa a ricostruire minuto per minuto che cosa è accaduto dalla richiesta di aiuto fatta dal 27enne venerdì 9 agosto. La telefonata è partita dal numero di italiano che Simon utilizzava da quando si era trasferito a Roma per studi. Il 27enne aveva anche il numero francese. Al vaglio degli inquirenti anche i tabulati telefonici per verificare se dopo la telefonata al 118 ha inoltrato altre richieste di aiuto.
“Sui contenuti il Procuratote Ricci non si sbilancia – è oggetto di indagine si limita a dire – daremo invece subito informazione dei risultati dell’esame autoptico”. Ad eseguirlo questo mattina presso l’ospedale Immacolata di Sapri sarà il medico legale Adame Maiese responsabile della medicina legale dell’Asl di Salerno. Sarà presente anche il consulente di parte nominato dalla famiglia di Simon che dovrebbe arrivare questa mattina dalla Francia. L’autopsia sarà fondamentale per chiarire definitivamente giorno, ora e cause del decesso del ragazzo. In base all’esame esterno eseguito lunedì mattina dal dottore Maiese subito dopo il recupero del corpo, il giovane sarebbe deceduto per la rottura dell’arteria femorale recisa a seguito della violenta caduta nel dirupo del costone roccioso. Nella mattinata di venerdì 9 agosto Simon ha lasciato i sentieri convenzionali e si era spinto su un tracciato impervio dal quale è caduto in località Belvedere di Ciolandrea, dove il corpo in avanzato stato di decomposizione è stato ritrovato domenica sera intorno alle 19.30.
Nove giorni di ricerche avviate dopo la telefonata fatta dal ragazzo al 112 poi passata al 118 della Basilicata. “Sono ferito aiutatemi, ho entrambe le gambe rotte” ripeteva Simon. Poi nessun altro contatto. Il telefonato ha continuato a squillare a vuoto fino a quando non si è scaricato. È su questi primi momenti che si sta concentrando l’attività investigativa della Procura. Simon sarebbe morto dopo 40 al massimo 45 minuti dalla caduta. Il ragazzo non avrebbe sofferto per ore e forse nemmeno i soccorsi anche individuando subito la posizione del telefono sarebbero riusciti a salvargli la vita. Solo supposizioni ed ipotesi. Al momento c’e di certo la disperazione della famiglia, la rabbia degli amici, i dubbi sulla tempestività dei soccorsi e forse l’amara consapevolezza che difficilmente si sarebbe potuto fare qualcosa per salvare la vita a Simon. Ogni dubbio potrà essere sciolto solo dopo dopo l’esame autoptico.
Non appena la salma sarà liberata dall’autorità giudiziaria partirà per la Francia per riportare il corpo di 27enne a casa. Già ieri presso l’ospedale di Sapri è arrivato il furgone di una agenzia funebre di Napoli che si occuperà del rimpatrio della salma. La madre e gli amici del 27enne hanno già lasciato il Cilento. Ieri mattina sono ripartiti per la Francia. Nel villaggio di Scario fino ad ieri pomeriggio era rimasto il padre di Simon partito in serata. Intanto ieri sera lo sfortunato ragazzo è stato ricordato in una veglia di preghiera che si è svolta presso il santuario della Madonna di Pietrasanta alle pendici del monte Bulgheria, luogo simbolo del comune di San Giovanni a Piro. Un momento per testimoniare il cordoglio delle comunità locali per la morte di Simon.