Mestieri manuali, tramandati generazione dopo generazione, oggi preda dell’elettronica e della tecnologia.
Fabbri, panettieri, calzolai, boscaioli ma, anche muratori, barbieri, sarti, ecc.ecc.
Nobili e umili mestieri, le arti delle mani e della testa, davano vita a oggetti unici originali e anche resistenti, davano vita a rapporti sociali colorati e frizzanti.
Oggi, nella realtà 2.0, tutto è più veloce, poca confidenza e tanta indifferenza.
Eppure bisognerebbe rieducare le nuove generazioni, far riflettere loro sul bisogno di fermarsi e rigenerare il corpo e la mente, “disintossicarsi” dalla ‘rete’ che oramai ha preso il sopravvento.
‘Impara l’arte e mettila da parte’, il consiglio dei nostri nonni torna prepotentemente, quasi un grido, forte e nello stesso tempo disperato per colmare il grande vuoto tra reale e virtuale.