Prodotti tipici del Cilento: ecco quelli da assaggiare assolutamente

Un luogo incantevole dove deliziare il proprio palato

Di Angela Bonora

Il Cilento è una delle meravigliose località turistiche che possiamo ammirare durante la stagione estiva, ma in realtà è pure un luogo incantevole dove deliziare il proprio palato con alcune prelibatezze tipiche di questa zona. Non a caso la dieta mediterranea è nata a Pioppi, nel Cilento.

Dalle montagne al mare sono tanti i piatti a base di prodotti locali tutti da scoprire, insieme all’olio pregiato e agli ottimi calici di vino DOC che in questa zona non mancano. È la ricchezza gastronomica di una terra che sa apprezzare il buon vivere passando per la tavola. Ma quali sono i prodotti tipici del Cilento che dovete assolutamente conoscere?

Ecco un assaggio della buona cucina cilentana:

Prodotti Tipici

Alici di menaica: il nome deriva dall’antichissima tecnica di pesca con barche a remi (le ”Menaide”), tipiche di Pisciotta. Spesso cucinate ripiene di formaggio caprino e dette alici ‘mbottunate.

Caciocavallo podolico: un formaggio stagionato prodotto alla maniera tradizionale solo in alcuni periodi dell’anno. Prende il nome dal latte delle vacche podoliche.

Cacioricotta: un formaggio di latte di capra, pecora e mucca che somiglia molto alla ricotta.

Ceci di Cicerale: più piccoli dei normali legumi, sono ricchi di sali minerali e tipici del paese di Cicerale, che proprio da essi ha preso il nome.

Fagiolo di Mandia
: con seme di forma ovoidale-allungato, di grandi dimensioni, di colore grigio sfumato, che prende il nome da Mandia, frazione di Ascea.

Fichi bianchi: devono il loro nome al colore giallo chiaro della buccia, una vera prelibatezza soprattutto quando vengono essiccati e ricoperti di cioccolato

Mozzarella co’a mortedda: viene spesso conservata in rametti di ”mortedda” nome dialettale del mirto

Olio d’oliva: dal colore giallo paglierino, prodotto dai secolari ulivi pisci ottani

Soppressata di Gioi: un insaccato leggermente affumicato con al centro un pezzo di lardo. Tipico del paese di Gioi, è l’unico salame campano lardellato.

Vini DOC Cilento e Castel San Lorenzo: nelle loro varianti di bianco, rosso, rosato, moscato e aglianico, sono vini ricchi di storia e decantati da poeti e cantori

Piatti Tipici

Cavatelli con il ragù: una pasta fresca chiamata così perché i tocchetti di pasta vengono “cavati” con le dita.

Ciambotta: un piatto della tradizione povera cilentana a base di verdure. Solitamente si usano patate, melanzane, pomodori, peperoni, peperoncino, cipolla, erbe aromatiche.

Cicci ammaretati: zuppa di legumi nata in tempi in cui i contadini “sposavano” le rimanenze dei baccelli che avevano in casa. E’ composta da ceci, lenticchie, mais, frumento, borlotti, cannellini e castagne

Freselle con pomodoro: una fetta di pane messa nuovamente nel forno (e dunque bi-scottata) e va semplicemente spugnata con un po’ d’acqua. Si narra che i marinai, costretti a lunghi mesi di navigazione senza toccare terra, ne portavano con sé quantità ragguardevoli, per spugnarle nel mare.

Lagane e ceci: una sorta di pappardelle preparate con grano duro e acqua e condite dai gustosi ceci locali.

Maracucciata: una polenta a base di ”maracuoccio”, piccolo legume simile al pisello.


Piatti tipici delle feste

Pastorelle di castagne: dolce di Natale tipico di Cuccaro Vetere. Il nome di questi fagotti ripieni di castagne probabilmente ricorda qualche giovane ragazza del luogo o una figura del presepe, mentre la forma evoca le stelle della Notte Santa

Pizza chiena: il nome indica la cosiddetta “pizza ripiena” e si definisce “chiena” proprio per la sua consistenza, in quanto è farcita con salumi e formaggio. Si usa prepararla il venerdì Santo, così che possa riposare per tutto il giorno, pronta per essere gustata il giorno di Pasqua o Pasquetta.

Scauratielli: tipiche zeppole cilentane della tradizione natalizia intrecciate a forma di fiocco e aromatizzate con rosmarino

Viccio cu l’uovo: ricetta tipica della Pasqua nel Cilento. E’ una treccia di pane bianco che contiene un uovo. La forma intrecciata ricorda l’aspetto di un neonato in fasce, simbolo della nuova vita.

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