Cristian Lianza, sottocapo di prima classe. Da Marina di Camerota con coraggio, salva la vita ad un architetto

Ecco la storia

Di Omar Domingo Manganelli

La cronaca in ogni estate italiana che si rispetti, ci parla, spesso e purtroppo di incidenti, di atti vandalici, furti, roghi. Altrettanti, però, sono i gesti eroici da parte degli addetti ai lavori, come le forze dell’ordine, vigili del fuoco, bagnini e gli uomini della Guardia Costiera. Questa è la storia di Cristian Lianza, 34enne di Marina di Camerota, sottocapo di prima classe che, insieme al collega Vincenzo Cosentino di Cetraro e al maresciallo Marcello Petrillo di San Giovanni a Piro, è stato l’autore di un atto eroico che è valso dal Comune di Paola un encomio solenne.

I fatti: è una giornata di fine luglio e sul litorale calabrese il mare è tempestoso. Nonostante la bandiera rossa, un architetto del posto si tuffa in mare e la situazione in pochi attimi diventa drammatica. L’uomo viene trascinato al largo dalle onde alte cinque metri, vengono allertati immediatamente gli uomini della Guardia Costiera che, a bordo della motovedetta Sar 851, raggiungono in pochissimi minuti il posto, non senza difficoltà. In spiaggia un bagnante inizia a riprendere la scena del salvataggio, sono immagini agghiaccianti (in pochi giorni il video ha fatto il giro del web ed un boom di visualizzazioni, quasi 100mila).

I tre iniziano le manovre di salvataggio, mettendo a repentaglio la propria vita, dal video si evince come l’equipaggio più volte abbia rischiato di finire in mare ed essere travolto e risucchiato dalla corrente, eppure la tecnica a cui sono stati addestrati Cristian e i colleghi è eccellente, e con un coraggio incredibile, mentre tutto faceva temere il peggio, l’uomo viene tratto in salvo, lasciandosi andare ad un lungo e commovente abbraccio. Al termine del salvataggio, il giovane Cristian da Marina di Camerota, ma di servizio a Cetraro, lancia l’ennesimo messaggio ai bagnanti per evitare situazioni spiacevoli simili: “Questa volta è andata bene, ma non sfidate il mare, rispettatelo e soprattutto non fate mai il bagno quando le condizioni non lo permettono. Mettete a rischio la vita vostra, ma anche quella dei soccorritori”.

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