Cilento: alla ricerca dei giochi di una volta

Giochi semplici, innocenti, innocui, erano quelli che 'una volta' facevano diventare grandi

Di Antonio Citera

Non computer, non contaminazioni, ma sano divertimento che aiutava a crescere e a confrontarsi con una realtà diversa da quella attuale.

Un semplice rametto poteva diventare una fionda con la quale lanciare palline di carta o sassolini, con un foglio si costruivano una barchette da inseguire mentre galleggiavano lungo i bordi dei marciapiedi bagnati dalla pioggia.

Un tempo, neanche tanto lontano dalla nostra era di i pad e giochi elettronici, i bambini si divertivano con poco, con quello che avevano a disposizione.

Correvano all’aria aperta, giocavano a calcio o a nascondino per strada, si arrampicavano sugli alberi e talvolta si facevano anche male.

Oggi li vedi poco attenti, imprigionati nelle ‘rete’ del virtuale, oscurati da un mondo immaginato che certamente non aiuta a crescere.
L’avvento di internet, dei suoi pericoli nascosti, l’assuefazione allo schermo, hanno cambiato radicalmente l’essere fanciullo, creando una sorta di dipendenza a qualcosa che non esiste, una in/coscienza che in molti casi può rivelarsi lesiva per le sorti di menti fragili spesso bullizzate e in serio pericolo.

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