Alfano fuori dalla comunità montana: “decisione falsata”

Il paradosso di Alfano: ente montano non riconosciuto come tale dalla Regione

Di Costabile Pio Russomando

ALFANO. Rientrare nella Comunità Montana Bussento-Lambro e Mingardo. E’ quanto chiede il consiglio comunale di Alfano, dopo l’esclusione in virtù di una legge regionale del 2008 che disciplina appunto gli Enti Montani. Alfano è stato estromesso in base al disposto dell’articolo 2 (comma 1) il quale prevede che “Le comunità montane della Campania sono composte da comuni classificati montani e parzialmente montani secondo la vigente normativa statale, di norma appartenenti alla stessa provincia”.

Il successivo articolo 3, poi, non menziona Alfano, ma come Enti montani classifica Roccagloriosa, Laurito e Rofrano, ovvero centri confinanti che presentano le sue stesse caratteristiche socioeconomiche, morfologiche ed orografiche.

Secondo l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Elena Anna Gerardo, “la classificazione tra le zone non montane del territorio comunale di Alfano risulta falsata”.

A riprova di ciò vengono presi in considerazione anche ulteriori elementi: il centro cilentano è ritenuto montano nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Campania 2014/2020 e della legge di stabilità. “Per far parte della comunità montana invece no – tuonano da palazzo di città – eppure il territorio del Comune presenta tutte le caratteristiche del tutto equivalenti a quelle dei territori dei Comuni confinanti, ricompresi nel territorio della comunità montana Bussento – Lambro e Mingardo”.

Di qui la richiesta al consiglio regionale di reinserire il Comune nel territorio della comunità montana, apportando le dovute modifiche alla legge regionale.

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