Vibonati, proprietà Chiesa San Francesco di Paola: “Si Convochi un incontro con Diocesi e Parrocchia”

Ecco le richieste dei consiglieri Borrelli e Capano

Di Ernesto Rocco

“Negli anni scorsi, quando nacque la nota diatriba sulla proprietà del Convento di San Francesco Di Paola, ci recammo personalmente alla Conservatoria dei registri immobiliari per verificare gli atti trascritti e verificammo che la proprietà era da attribuire al Comune di Vibonati”. Così in una nota i Consiglieri Comunali di Opposizione Manuel Borrelli e Gaetano Capano.

“Oggi- continuano- ritorniamo ancora una volta sull’argomento perché stavolta entra in discussione la proprietà della Chiesa del Convento che la Giunta Comunale ha concesso in comodato gratuito alla Parrocchia di Sant’Antonio Abate. L’atto da cui discende la proprietà dell’ente è del 1916 ( Notaio Alessandro Curzio). Successivamente nel 1989 il Vescovo della Diocesi di Teggiano Policastro sulla base di un’errata interpretazione del combinato disposto degli articoli 28-29- e 30 della legge 222/1985, nata in virtù degli accordi di Villa Madama, provvide alla Variazione Catastale della Chiesa così come emerge dalla relazione predisposta ,su incarico dell’ente ,dall’Avv. Marcello Feola”.

“Abbiamo proposto- evidenziano – di convocare un incontro con la Diocesi di Teggiano-Policastro per esaminare insieme tutti gli atti in questione.Soltanto in questo modo sarà possibile sgombrare il campo da qualsiasi dubbio e non ingenerare così cattivi pensieri”.

I consiglieri aggiungono: “Riteniamo che se in seguito all’incontro dovesse emergere,ancora una volta ed in maniera inequivocabile, la proprietà dell’Ente, la Chiesa dovrà’ essere Donata alla Parrocchia di Sant’Antonio Abate per essere sempre destinata ad attività religiose. Il vero dramma- concludono I Consiglieri – è l’assenza di una qualsiasi programmazione per il recupero del Monastero di San Francesco di Paola che si sta deteriorando sempre di più. Un patrimonio immenso abbandonato a se stesso e non più fruibile dalla collettività. La gestione delle Suore, pur se contestata, aveva garantito di manutenere la struttura”.

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