AGROPOLI. “Uno di meno, e chiaramente con uno sguardo poco intelligente, non ne sentiremo la mancanza”. Questo il commento che sconvolge il web, pubblicato dalla Prof. di Novara, Eliana Frontini, sull’uccisione del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega (leggi qui). Benché la donna abbia poi chiesto scusa, il Ministero dell’istruzione ha avviato le dovute indagini sull’operato dell’insegnante che rischia ora il licenziamento.
Una sua collega, l’agropolese Erica Chiarelli ha voluto pubblicare una lettera in risposta alla prof. che è divenuta virale sul web ottenendo migliaia di consensi. Dove dice: “Cara Eliana Frontini, Le scrivo in quanto insegnante e soprattutto moglie di un carabiniere, uno di quelli in cui non nutre speranza perché, per quello che ho letto, dice non intervenire abbastanza in fretta…di fatti questo meraviglioso ragazzo dagli occhi azzurri che stanotte è stato accoltellato da un ragazzino proprio per intervenire e garantirle sogni tranquilli ha perso la vita. È stato ammazzato da un ragazzetto che probabilmente HA AVUTO UN’ INSEGNANTE COME LEI, una di quelle che gioisce di fronte alla morte di un ragazzo che non tornerà mai più a casa dalla sua giovane moglie, non stringerà mai più forte sua madre al suo petto. Ogni giorno quando mio marito esce di casa, spero sempre che torni! Prego perché mentre, senza nessun motivo, qualcuno fuori gli augura la morte (così solo perché odiare gli sbirri fa Figo) … Io voglio che lui torni a casa sano e salvo. Vorrei che tutto il sacrificio fatto per stare lontano dalla famiglia, per non esserci a Natale, Pasqua, capodanno… Compleanni, fosse riconosciuto e non buttato via nel vento. Nello sguardo di questo ragazzo assassinato questa notte c’era la voglia di costruirsi un futuro, di avere dei figli! E sua moglie che lo ha visto andar via, di spalle senza tornare mai più piange disperata e dovrà anche lottare con l’ignoranza che “silenziosamente” incombe da parte di chi getta la pietra e tira indietro la mano … Ma a lei questo non interessa… Perché in quello sguardo lei ha visto altro… E per lei è semplicemente un carabiniere in meno, per me è Un marito in meno, un padre in meno… Un figlio che non c’è più. Un uomo che nonostante tutto, mentre lei stanotte era a letto a dormire… Era fuori a morire… E a causa delle sue parole ogni giorno muore un pò d’Italia. La mia speranza è che i miei figli, nelle loro vite non abbiano mai a che fare con persone come Lei. Le scuse non bastano, perché Lei le cose che ha scritto le pensa davvero, a prescindere da tutto e il problema più grande è che lei ha diritto ad insegnare. Erica, moglie e figlia di carabiniere!”
Quello dell’insegnante agropolese non è l’unico messaggio di risposta alla professoressa novarese; a seguire anche il maggiore dei carabinieri, Marco Belladonna, ha voluto esprimere la sua disapprovazione con una lettera indirizzata alla donna: “Carissima Professoressa, chi le scrive è un Ufficiale Superiore dei Carabinieri, si documenti, se vuole sul grado e le gerarchie perché non è questo il punto. Sono un Carabiniere e sono orgoglioso di esserlo, sono una Medaglia di Bronzo al Valor Civile per aver fatto desistere, nel 1998, un uomo da intenti suicidi. L’uomo era armato di fucile da caccia e sono rimasto chiuso in casa sua per un’ora, parlando con lui e alla fine lui è ancora in vita e io, per fortuna, pure dato che avevo il suo fucile carico puntato contro. Durante la mia carriera ho avuto altre vicissitudini che non sto a elencare. Insomma, noi dalla sguardo poco intelligente ogni giorno rischiamo la vita, come la rischiano tanti altri lavoratori nei confronti dei quali non ci si rivolge come lei ha fatto verso il collega morto ieri a Roma, l’ennesimo. Io non la giudico e non sono qui ad attaccarLa perché comunque, Lei starà facendo i conti con la sua coscienza in questo momento».
«Sono qui per suggerirLe di comperare un biglietto per Somma Vesuviana per domani per poter partecipare ai funerali del collega cosicché possa chiedere scusa alla vedova, o in alternativa potrebbe andare a Roma al nostro Comando Generale e scusarsi con il nostro Comandante Generale per quanto Lei ha scritto. Vede io, comunque, ho scelto di difenderLa e di difendere anche chi pensa che noi siamo per strada per uno stipendio sicuro, per il posto fisso ed altre cose simili ed anche per Lei che magari è convinta che noi, Carabinieri, abbiamo lo sguardo poco intelligente. Un ultimo consiglio, quando è in auto, a piedi o in bici e vede delle persone in uniforme, si fermi e vada incontro ad esse e le ringrazi perché se Lei va in giro tranquilla e serena è per merito loro che quando Lei dorme loro vegliano su di Lei, che quando si diverte loro sono lì a sorvegliare affinché possa divertirsi senza pensieri e così via. Nel suo profilo ho visto che Lei è madre di un bellissimo bimbo, bene; gli racconti che sebbene noi abbiamo lo sguardo poco intelligente, lui potrà stare al sicuro finché ci siamo noi e che non dovrà mai aver paura di nulla quando vede un uomo in uniforme. Mi scusi se mi sono permesso”.
Oggi, intanto, si terranno a Somma Vesuviana i funerali del Vicebrigadiere Cerciello Rega ucciso barbaramente con undici coltellate a Roma la notte tra il 25 e il 26 luglio, lasciando la moglie che aveva sposato circa un mese fa.