Agropoli, città sconvolta per la morte di Biagio Manganelli

Ieri la tragedia

Di Ernesto Rocco

AGROPOLI «Biagio era un buonissimo ragazzo, timido, riservato e amava il mare». Così un familiare di Biagio Manganelli ricorda il nipote, appena 15 anni, drammaticamente annegato ieri pomeriggio nelle acque di Agropoli. Una giovanissima vita spezzata, in una classica giornata estiva. Nulla lasciava presagire ad una simile tragedia; il mare era calmo, una leggera brezza dava sollievo dalle calde temperature. Il clima ideale per un giro in barca e un tuffo in acqua. Ma qualcosa non è andato per il verso giusto e il 15enne, poco dopo essersi gettato in mare, è annegato per circostanze ancora da chiarire. Erano circa le 15 quando Biagio Manganelli e il papà Giuseppe avevano lasciato i pontili della Lega Navale con la loro imbarcazione a vela di circa sette metri per fare un bagno.

Erano usciti dal porto, si erano allontanati un po’ dalla costa; il mare era apparentemente calmo, ma una forte corrente trascinava verso il largo. Il 15enne forse è stato colto di sorpresa e non è riuscito a nuotare verso l’imbarcazione. Nel vederlo in difficoltà il padre ha tentato di raggiungerlo. Il suo è stato un disperato tentativo di salvarlo che purtroppo non è andato a buon fine. La barca, intanto, rimasta ingovernata, si è allontanata andando ad urtare contro gli scogli del molo di sottoflutto del porto di Agropoli.

Proprio nel notare l’imbarcazione priva di controllo alcuni diportisti hanno fatto scattare l’allarme. Sul posto è immediatamente intervenuta la guardia costiera di Agropoli, agli ordini del comandante, il tenente di vascello Giulio Cimmino e del luogotenente Nello Fiorito. Le motovedette hanno subito iniziato le ricerche, riuscendo prima ad individuare e mettere in salvo Giuseppe Manganelli e poi, dopo diversi minuti, ad intercettare il corpo del figlio, ormai privo di vita.

Il cadavere è stato recuperato e portato sul molo del porto di Agropoli. Da qui trasferito presso l’obitorio dell’ospedale civile di Agropoli per l’esame esterno da parte del medico legale. Scene drammatiche si sono vissute quando Clelia, la madre di Biagio, ha appreso la tremenda notizia. La donna si trovava presso i pontili della Lega Navale Italiana, speranzosa di avere buone notizie dai soccorritori. Poi l’annuncio che suo figlio era morto. Si sono vissuti attimi di disperazione; i sanitari della Croce Azzurra di Agropoli, inviati dalla centrale operativa del 118, hanno dovuto applicarle una flebo. I tanti soci della Lega Navale, scossi per il dolore, hanno tentato di starle vicino. Poi è giunto sul posto anche il padre, Giuseppe, operaio, che si è stretto in un lungo abbraccio con la moglie prima di raggiungere l’ospedale per rivedere la salma del figlio.

«Biagio era un bravissimo ragazzo, era la nostra mascotte», racconta un membro dell’associazione, anche lui appena rientrato da una giornata in barca. «E’ una tragedia immane – dice un altro diportista – oggi il mare sembrava calmo, la giornata ideale per un tuffo, ma c’era una forte corrente che si avvertiva soltanto una volta entrati in acqua». Sulla dinamica dell’accaduto indagano gli uomini della capitaneria di porto. C’è chi ipotizza che il giovane Biagio abbia avvertito un malore e per questo non sia riuscito a nuotare in direzione della barca. Il 15enne, studente delle scuole superiori, lascia il padre Giuseppe e la madre Clelia che hanno perso il loro unico figlio. Il medico legale Adamo Maiese ha eseguito l’esame esterno sul corpo confermando il decesso per annegamento. La salma è stata liberata.

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