Dopo anni passati al Nord, Giuseppe Acconcia, è tornato a Sanza, suo paese natale e ha deciso di coltivare il suo sogno.
Uno studio di Arti Grafiche e Stampa tutto suo, nel luogo che per anni ha visto impegnato suo padre, falegname che, purtroppo non c’è più.
Un ragazzo deciso Giuseppe, umile professionista con le idee chiare. Ha forgiato la sua cultura, ha messo insieme le sue cicatrici e ha deciso di scommettere sulla sua terra di origine.
“Dopo gli studi me ne sono andato da Sanza -ci racconta- perché come molti miei coetanei pensavo che la Campania, e il Sud in generale, non avessero granché da offrirmi. Quando vai via dalla tua città, sei preparato all’idea che potresti rimanerne lontano per molto tempo. Non sai dove ti porteranno le scelte e le opportunità di carriera. Però, un po’ di speranza di tornare ce l’hai sempre nel cuore. Dopo varie esperienze in giro per la Stivale,-conclude- ho sentito il bisogno di dover essere io a scegliere il mio dove, non più in balìa di occasioni a cui resterò grato e affezionato, e ho scelto la mia terra”.
Una storia come tante quella di Giuseppe, dei tanti che vanno via dalla propria terra spesso, senza cambiare mai la residenza. Chi emigra ha due cuori, distanti e pulsanti, e sente nel petto un’aritmia che non può durare per sempre.
Il bisogno che uno dei due prevalga si fa col tempo fisiologico ma complesso, mentre si intesse fitto con sensazioni diverse.
In un periodo storico dove il Sud invecchia di colpo mentre saluta i suoi figli su vagoni di ruggine, dopo ogni diploma, dopo ogni alloro di laurea, il coraggio di Giuseppe ripone ancora delle speranze in un futuro altrimenti già segnato per la terra del Sud.