A San Mauro la Bruca, comune cilentano di poco meno di 600 anime, ricco di fascino e operoso, è stata presentata la guida storica e artistica della sua chiesa parrocchiale. Alla conferenza, moderata da Carmen de Cocinis, hanno partecipato il vice sindaco di San Mauro la Bruca, Fiorentino Bizzoco, il parroco della chiesa parrocchiale del borgo cilentano, don Marco Polito, il vice presidente dell’amministrazione provinciale e sindaco del comune di Centola-Palinuro, Carmelo Stanziola, il priore della locale arciconfraternita di Sant’Eufemia, Gianfranco Castello, il professore Ferdinando De Luca, già dirigente scolastico, nonché il curatore della guida, il giornalista Francesco Romanelli, già corrispondente de Il Mattino, tra i figli migliori del borgo cilentano.
L’appuntamento è incluso in un fitto programma di eventi in preparazione del cinquantenario del trafugamento delle sacre Ostie che si svolgerà, in maniera solennemente, il prossimo 25 luglio, alla presenza di monsignor Pasquale Cascio, arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi e di monsignor Ciro Miniero, vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania. E’ stata soprattutto un’occasione tesa al rilancio turistico del borgo cilentano che ha tante possibilità anche sotto l’aspetto “strategico”, non a caso definito “veranda naturale su capo Palinuro”: il paese, infatti, è ubicato poco distante dal rinomato centro cilentano nell’immediato entroterra e da altri centri rivieraschi come Marina di Pisciotta e Marina di Camerota. «Siamo, come comunità sammaurese, molto contenti per questa iniziativa – ha sottolineato il vice sindaco del comune cilentano, Fiorentino Bizzoco – credo che la guida che stiamo presentando questa sera sia forse l’unica. Credo che la nostra chiesa sia l’unica del nostro comprensorio ad avere uno strumento così interessante ed utile e di questo noi come amministrazione ne siamo orgoglioso. Il mio grazie più sentito va a Franco Romanelli che ha intensamente lavorato per curare questa guida».
Parole di riconoscenza anche da parte di Gianfranco Castello, priore della congrega di Sant’Eufemia (a cui è intitolata la chiesa parrocchiale) e consigliere comunale del comune cilentano. «Abbiamo costituito un connubio Parrocchia e Amministrazione – ha asserito –che, ritengo stia dando dei buoni frutti. Un mio caloroso grazie va all’amico Franco Romanelli che tanto si è speso, non solo in questa occasione, per la nostra comunità». A fare gli onori di casa il parroco don Marco Polito. «L’occasione della presentazione della Guida della nostra chiesa – ha detto – ci offre l’occasione per poter conoscere le bellezze che sono conservate in questo luogo santo. Abbiamo tante belle statue che si possono ammirare nella nostra chiesa ma dobbiamo avere la consapevolezza che il tesoro più prezioso che conserviamo in questa nostra chiesa sono le Sacre Particole che sul nostro altare maggiore si conservano da cinquant’anni intatte ed incorrotte dopo un raid effettuato da ladri sacrileghi cinquant’anni fa. Le sessantatré particole sono un dono che è stato fatto alla nostra comunità. Nella nostra chiesa abbiamo tesori di fede e di arte che vanno custoditi e tocca anche a noi farli conoscere».
E’ toccato a Ferdinando De Luca, già dirigente scolastico a presentare con passione il lavoro editoriale. «La guida predisposta da Franco è uno strumento snello, facile per la consultazione, l’impaginazione è molto elegante, e sintetica nella trattazione degli argomenti ma sicuramente completa ed essenziale corredata da una attenta veridicità delle notizie storiche». Il professore De Luca, inoltre, ha spiegato all’uditorio le caratteristiche storiche ed artistiche delle statue presenti nella chiesa. Le conclusioni sono state affidate al vice presidente dell’amministrazione provinciale e sindaco del comune di Centola-Palinuro, Carmelo Stanziola.«Sono molto felice di essere qui questa sera, ho accolto con immenso piacere l’invito dell’amico Franco Romanelli. Attraverso questo straordinario volume che invito tutti voi a leggere perché non è solo una descrizione di statue e luoghi di questa chiesa ma ha anche una grande valenza culturale che è stata evidenziata anche dal professore Ferdinando De Luca che in modo eccellente ha presentato l’opera di Franco Romanelli. Sono queste importantissime iniziative che possono produrre anche dei riscontri positivi in ambito turistico. L’Amministrazione Provinciale deve valorizzare le peculiarità di ogni territorio ed anche San Mauro la Bruca deve avere in questo progetto un posto di rilievo». A concludere i lavori l’autore, Francesco Romanelli. «Perché una guida storica della Chiesa del nostro paese? Una domanda che sorge spontanea in un periodo in cui il web spopola in ogni settore – così ha iniziato il suo intervento il giornalista Romanelli – la risposta secondo me è molto semplice. Questo strumento permette di pensare e di far conoscere segmenti storia a qualcuno sconosciuti. Questa è la prima guida che è stata data alle stampe e che riguarda la storia della nostra chiesa. Un testo agile di 24 pagine, elegante, con copertina plastificata, tutto a colori, uno strumento che noi riteniamo indispensabile per orientare i pellegrini che ci auguriamo siano numerosi a visitatore la nostra chiesa in vista del cinquantenario del trafugamento delle sacre particole avvenute cinquant’anni fa per l’esattezza il 25 luglio del 1969. A pagina 5 viene pubblicata per la prima volta la foto del banditore del nostro comune Giovanni Forte che unitamente a Gerardina Amato trovarono cinquant’anni fa le Sacre Particole abbandonate dai ladri sopra un mucchio di legna davanti alla entrata secondaria della Chiesa. Per rendere il lavoro usufruibile anche agli stranieri ho ritenuto opportuno tradurre in inglese, francese e tedesco l’episodio del trafugamento delle Sacre Particole”. Scrive don Marco Polito nella presentazione del lavoro di Romanelli:” una guida fatta per i fedeli di San Mauro».
«Certo anche per i fedeli di San Mauro, in primis perché spesso siamo noi a conoscere solo superficialmente le bellezze e la storia dei nostri borghi – ha continuato Romanelli – e, non conoscendo questa storia siamo impossibilitati a trasmetterla ai nostri figli e nipoti. Ricordiamoci cari amici che le piccole storie sono importanti tessere che hanno contribuito a comporre quel grande mosaico universale che è la grande storia. Naturalmente la Guida storica che ho curato non costituisce un punto di arrivo. Mi auguro che qualche giovane del paese possa nell’immediato futuro andare avanti e proseguire nella ricerca storica e dare ulteriore lustro al nostro borgo”. “Non mi si accusi di essere blasfemo, perché non è così – ha concluso il giornalista – ritengo che la nostra comunità possa essere meta di un sano turismo religioso che costituisce un importante segmento dell’intero movimento turistico della regione Campania. Qui nel nostro comune si può vivere un’esperienza unica e indimenticabile. La bellezza del nostro paese sta nelle sue tradizioni che dobbiamo rivitalizzare ed anche nei molteplici prodotti tipici enogastronomici, nei suoi incantevoli centri storici e nei tanti beni culturali, artistici e paesaggistici. A tal proposito vorrei ricordare a tutti voi il bellissimo sito della frazione San Nazario. Ricordiamo, infatti, che nell’anno 939 qui San Nilo vestì l’abito talare. Nel 1004 un gruppo di monaci greci provenienti dall’Italia meridionale, all’epoca guidati da S. Nilo di Rossano, capo carismatico e personalità spirituale di primo piano del suo tempo fondarono il Monastero Esarchico di Santa Maria di Grottaferrata detta anche abbazia greca di San Nilo».