“La Natura Svelata. Armonia e conflitti nei paesaggi dell’arte”. Villa Matarazzo accoglie per la prima volta un percorso espositivo di 27 dipinti antichi, risalenti ad un’epoca compresa tra il Seicento e Settecento, che attraversa la grande tematica del paesaggio nell’arte. L’evento realizzato dall’ente Parco del Cilento Vallo di Diano e Alburni vede la collaborazione della Fondazione Meeting del Mare Crea.
La mostra è stata infatti curata da Don Gianni Citro e resterà aperta da oggi, 5 luglio, al 5 settembre. L’evento si configura come una antologica di pittura antica, composta da opere provenienti da collezioni private, nella quale il filo conduttore è il rapporto Uomo-Natura, una profonda riflessione sulla complicità tra intervento umano e risposta dell’habitat e del paesaggio inteso come locus di azioni e sentimenti dominanti in un certo evento,che sia sacro, storico o mitologico. Proposto un percorso in due secoli circa di pittura, XVII e XVII secolo, durante il quale il tema del paesaggio ha subito profondi mutamenti , specchio di una sensibile metamorfosi culturale ed estetica.
“Questa mostra – dichiara don Gianni Citro- insieme ad altri prestigiosi eventi che si realizzeranno nel Cilento, deve essere un documento di identità di una terra che esibisce meraviglie della natura ma che propone anche tanta cultura e arte. La mia Fondazione ha come slogan Arte per capire il mondo è per la promozione umana. Attraverso eventi come questo il Cilento deve cercare il mondo e deve mettersi in sintonia con esso, evitando chiusure e grettezze. Nel contempo lo slancio in avanti che proviene da questa iniziativa ci fornisce energia per non sentirci in difetto rispetto ai grandi attrattori culturali della Campania”.
Don Gianni ringrazia il Parco per la visione lunga nell’accoglienza del progetto e ricorda che “ La Villa che ospita la mostra è tra l’altro una sintesi splendida di arte e natura”. Il successo dei dipinti di paesaggio è legata anche alla curiosità dei viaggiatori stranieri, che erano soliti visitare l’Italia durante il Grand Tour. Erano proprio loro a richiedere immagini che riproducessero le tappe dei loro viaggi come una sorta di ricordo da custodire. La mostra coglierà questa evoluzione e questa trasformazione dell’argomento paesaggistico nella pittura, soprattutto meridionale del barocco e rococò , per simboleggiare , in modo forte, che il rapporto uomo-ambiente, natura e evento umano resta di fondamentale importanza nella vicenda sociale e culturale. “Il Parco – le parole del presidente Pellegrino – è onorato di ospitare la Mostra, che utilizza il fascino dell’arte che ci consente di avvicinarci alla Natura con più responsabilità e passione”.